PERUGIA «Alle ore 11 di ieri mattina su 1029 tamponi effettuati nelle nostre farmacie sono stati refertati 16 con positività».
IN FILA
Sul piazzale adiacente la farmacia perugina c’è una fila ordinata di ragazzi tutti con genitori e docenti. Hanno prenotato il test, sono muniti del modulo di autocertificazione e prima di accedere al laboratorio compilano il modello per il consenso informato. «Ho insistito io per farle fare il tampone perché sono convinta che sia necessario. Del resto io come lavoratrice lo faccio tutte le settimane - dice la signora Carla che ha accompagnato al camper-ambulatorio aperto presso la Farmacia comunale di Ponte D’Oddi la figlia Noemi, studentessa dell’Itas Giordano Bruno – Aggiungo che sarebbe opportuno che questo tampone venisse reso obbligatorio per tutti gli studenti, i professori e il personale delle scuole e sarebbe pure opportuno farlo con cadenza almeno quindicinale. E’ una questione di sicurezza e tranquillità». Claudia, studentessa del Di Betto, è arrivata con la mamma Simona ma non ha avuto bisogno di forzature per decidere di fare il test: «Ho deciso da sola di farlo, è una sicurezza. Casi di positività in classe? Sì, uno, ma la compagna è rimasta contagiata durante le vacanze di Natale e non abbiamo avuto alcun contatto».
STRESSATI
La signora Barbara è arrivata con i due figli: Gabriele che frequenta il liceo scientifico Galilei e Samuele che è invece studente del Giordano Bruno. I ragazzi hanno deciso senza storie. «Piuttosto con Dad siamo stressati – dice Gabriele che frequentando un liceo e non avendo laboratori dall’inizio dell’anno è andato a scuola in presenza solo 32 giorni - Tra le lezioni e compiti stiamo tutto il giorno davanti allo schermo. Meno male che si torna in classe presto». Al testa rapido si sottopongono anche i docenti: «Ho fatto il test sierologico prima dell’inizio della scuola, adesso ho fatto questo antigenico e sicuramente farò il vaccino – dice la prof di inglese Cinzia Vinci del liceo artistico Di Betto -. Io fortunatamente non ci sono stata mai ma ho avuto due classi in quarantena. Fare il test e vaccinarsi è un atto di responsabilità e lo faccio». Al camper perugino arrivano anche da fuori comune: «Abbiamo trovato posto solo qui», spiega la signora Francesca, mamma di Tommaso che frequenta il Bonghi di Assisi. C’è interesse e sensibilità, dunque, insieme alla voglia di rientrare a scuola.