PERUGIA - Un sabato in giro con gli amici, la voglia di ballare e divertirsi, l’ingresso in un locale e poi gli sguardi che si incrociano con un ragazzo: inizia così l’incubo di una sedicenne vittima, sarà il suo racconto, di violenza sessuale.
Il passo successivo è quello dell’apertura di un fascicolo d’indagine da parte della procura: inizialmente l’ipotesi di violenza sessuale è a carico di ignoti, ma i carabinieri si mettono al lavoro e riescono giorno dopo giorno a ricostruire pezzo dopo pezzo quanto accaduto.
E così il volto inizialmente sconosciuto del giovane presunto aggressore inizia ad essere sempre meno misterioso: si tratta, secondo quanto si apprende, di un ragazzo anche in questo caso molto giovane, appena maggiorenne, che è stato appunto individuato e posto sotto indagine per quel sabato notte d’orrore. Accuse ovviamente ancora tutte da dimostrare completamente, con il giovane che avrà modo di spiegare la sua versione su quanto gli viene contestato.
Importantissima, decisiva, la rapidità d’azione da parte delle forze dell’ordine, ma è altrettanto vero come appare quantomeno preoccupante il dato che si evidenzia dai primi d’ottobre, da quando cioè una ragazza di venti anni è stata violentata dal gestore di un club nella zona di Po’ Bandino: quattro violenze sessuali in un mese e mezzo è un dato che deve necessariamente far riflettere per individuare eventuali azioni preventive da mettere in campo. Anche perché in questo caso come nell’ultimo caso, la diciottenne violentata nel parcheggio non lontano da un locale, oltre alla giovanissima età delle vittime c’è anche la giovanissima età dei presunti aggressori.