Virus, tutti gli ultimi contagi sono colpa delle varianti
c'è anche quella messicana

Domenica 30 Maggio 2021 di Fabio Nucci
Virus, tutti gli ultimi contagi sono colpa delle varianti c'è anche quella messicana

PERUGIA Con le vaccinazioni eseguite ieri mattina, l’Umbria ha superato le 510mila dosi iniettate e il 40% della popolazione ha ricevuto la prima. Un dato che colloca la regione sopra la media nazionale, stando ai dati della struttura commissariale, pari al 37,4%. Un’ulteriore spinta alla profilassi arriverà dall’apertura dei centri vaccinali aziendali che, come indicano le linee guida, dovranno garantire almeno 200 somministrazioni al giorno. Intanto, torna a frenare la curva del contagio, con 26 nuovi positivi, ma ha smesso di scendere quella dei decessi: altri 3 casi letali. Dall’ultimo flash survey Iss sulle varianti, inoltre, emerge che nella regione circola ormai solo il virus mutato.
Aspettando l’apertura delle vaccinazioni dei cinquantenni, dal primo al 15 giugno, da venerdì è toccato ai trentenni mettersi in coda e già in 17.500 (dato dell’assessorato alla Salute) in un giorno e mezzo sono stati “arruolati” per la profilassi. Considerando chi ha già un appuntamento, alle 8 di ieri in Umbria risultavano 178.114 assistiti in attesa per smaltire i quali, considerando il ritmo degli ultimi giorni (circa 9mila dosi al giorno) serviranno almeno 18 giorni. Infatti, a metà giugno toccherà poi ai quarantenni ricevere le prime dosi come semplici appartenenti a tale fascia d’età per la quale si contano 88mila persone da vaccinare. Quanto ai sessantenni, più della metà ha ricevuto la prima dose, mentre tra i settantenni la copertura è dell’87%. Tra questi, c’è chi lamenta problemi per la prenotazione. «Aprite le prenotazioni ai più giovani ed io non riesco a prenotare il vaccino di mio padre, che di anni ne ha 78, a Terni o comuni limitrofi», scrive la figlia su Facebook. Ha invece postato la sua foto su Instagram mentre riceve la prima dose, mister Serse Cosmi. “Vaccinato… veramente a tutto”, ha commentato.
Intanto, le scorte si stanno assottigliando e a metà giornata ieri risultavano poco più di 16mila preparati: oggi sono attesi 6.300 Janssen, domani 5.100 Moderna e, giovedì, il carico di 45.630 Pfizer. Questo aspettando che la Regione sia dotata di circa 3mila dosi al giorno per aumentare la capacità di vaccinazione che, parallelamente, potrà essere sostenuta dai centri vaccinali straordinari aziendali le cui linee di indirizzo regionali prevedono l’adesione dei lavoratori su base volontaria da comunicare al medico competente. Il team vaccinale, extra Asl, dovrà essere composto infatti da un camice bianco, da 1 a 4 infermieri, più un addetto amministrativo. Quanto alla logistica, l’hub dovrà prevedere locali separati per l’attesa pre e post somministrazione, uno per l’iniezione e un altro per l’eventuale assistenza con tanto di kit di emergenza. Gli hub aziendali, inoltre, dovranno assicurare almeno 200 somministrazioni al giorno a portata di tutti i lavoratori, anche precari e, in base agli accordi che saranno definiti, di tutte le aziende del territorio. A tale riguardo, c’è già stato un primo incontro Regione-associazioni datoriali.
Ieri nuova flessione dei contagi, con appena 26 nuovi casi su circa 6.500 tamponi, 2.155 dei quali processati con test molecolare (1,21% di positività).

I casi settimanali sono scesi a 253 mentre dopo oltre sette mesi gli attualmente positivi sono sotto quota 1.600 (1.591 come il 13 ottobre). Quanto all’impatto del virus, da una parte prosegue la discesa delle ospedalizzazioni, con otto e due degenti in meno in area medica e terapia intensiva. Ma si contano altri tre decessi, due a Perugia, uno a Gualdo Cattaneo. Tra i Comuni, solo Piegaro con 16 casi e Scheggino con uno solo in una settimana sono sopra la soglia di guardia. Quanto alla presenza di varianti, l’ultimo flash survey Iss è stato operato su 42 campioni positivi, selezionati da tre laboratori, 34 dei quali sequenziati: tutti hanno presentato il virus mutato, 28 con la inglese, 4 con la brasiliana, 2 con quella messicana. Unica regione, col Lazio, dove è stata isolata.

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