Zona rossa, in tilt anche la provincia di Terni (che è arancione): ospedali congelati, comuni in rivolta, tribunale "vietato" a Perugia

Lunedì 8 Febbraio 2021 di Vanna Ugolini
Zona rossa, in tilt anche la provincia di Terni (che è arancione): ospedali congelati, comuni in rivolta, tribunale "vietato" a Perugia

TERNI L'onda lunga della zona rossa della provincia di Perugia rischia di travolgere anche Terni, dove solo 6 comuni sono stati dichiarati rossi mentre tutto il resto della Provincia è arancione, con buoni numeri per quanto riguarda i contagi. E' una lotta contro il tempo per fermare l'avazata della variante brasiliana del coronavirus, che ha messo in ginocchio l'ospedale di Perugia ma è anche un momento di grande incertezza e difficoltà nel gestire la situazione di una regione che va a due velocità.

Gli effetti delle disposizioni della Regione si fanno sentire anche nella parte dell'Umbria meno colpita, in questo momento, dal virus:  l'ordinanza regionale non prevede tutte le situazioni concrete che si stanno venendo a creare, così che i sindaci stanno cercando di capire come muoversi.

Tra le prime domande che sono circolate ieri c'era quella che riguardava le scuole.

Ad esempio: i ragazzi che provengono dai Comuni in zona rossa ma vanno a scuola nei comuni in zona arancione, possono spostarsi oppure no? E se non possono farlo è stata prevista la didattica a distanza dalle scuole? Alla fine la risposta è stata trovata in un comma del Dpcm del 14 gennaio, che prevedeva la possibilità di spostamento fra zone di diverso colore per motivi di stretta necessità, scuola compresa. Ma le fibrillazioni su questo argomento sono durate diverse ore. 

Resta il dramma di tante famiglie con i figli piccoli che dovranno restare a casa dal lavoro se non possono fare la didattica a distanza e con l'impossibilità di organizzarsi con baby sitter in così poco tempo.

Poi c'è la rivolta dei primi cittadini di almeno cinque dei sei Comuni del Ternano che sono stati dichiarati zona rossa. Amelia ha avuto in effetti una aumento dei contagi molto veloce. Sotto la lente le messe tenute un paio di domeniche fa in una parrocchia: 44 positivi su 104 vi avevano partecipato. La media è 9,2 positivi ogni mille abitanti. L'ingresso in zona rossa era ormai quasi certo. Ma i primi cittadini degli altri piccoli comuni sono furiosi. A Lugnano,  il sindaco Filiberti ha già inviato una pec alla presidente Tesei in cui, senza mezzi termini, chiede di rivalutare il suo caso. «Sono in attesa di una risposta, ho bisogno di chiarimenti e spiegazioni perchè sinceramente non so come far digerire ai miei cittadini il fatto che siamo in zona rossa con zero casi. Se tutto dovesse continuare a tacere proseguirò sui canali appropriati». Sotto accusa, secondo il sindaco, il fatto che si sia fatto riferimento a dati vecchi, di metà gennaio.

Dello stesso avviso il sindaco di Calvi. «Noi non siamo a zero -precisa Guido Grillini- ma quasi, perciò l’ordinanza regionale è quantomeno tardiva. L’avrei capita settimane fa, quando in un paese piccolo come Calvi abbiamo raggiunto un picco di 19 casi. Ma adesso sinceramente sono sbalordito e amareggiato». Non solo. Grillini alza lo sguardo oltre i confini comunali e fa un’analisi dei territori limitrofi. «Ritengo la decisione anche inappropriata -precisa- perché se si analizzasse la cartina geografica si potrebbe notare che Calvi con 5 casi positivi, è attorniato da comuni come Magliano Sabina, con 29 casi positivi e in zona addirittura gialla, e Otricoli con 7 casi, in zona arancione. Sarebbe stato più corretto allora, anche se sicuramente più impopolare, istituire la zona rossa su tutto il territorio regionale». Molto perplessi anche i primi cittadini degli altri tre piccoli comuni San Venanzo, Montegabbione, Attigliano) anche loro con numeri di contagi bassi e sotto controllo.

Caos anche nella sanità: stop agli interventi e alle visite in tutti gli ospedali. L'ospedale di Terni accoglie già da diversi giorni anche i malati di Perugia: ventuno sono i pazienti ricoverati in terapia intensiva contro i 22 ricoverati nelle terapie intensive di Perugia. La percentuale umbra di occupazione delle Terapie intensive è di 56,61, altissima perchè la soglia critica è considerata intorno al 30 per cento. Nei reparti no covid a Terni ci sono già malati in corsia, in numero variabile a seconda dei giorni, molti dei quali in arrivo dalla zona rossa.

Per questo il commissario per l'emergenza ha fermato tutta l'attività ospedaliera che si può riprogrammare (interventi, visite etc) in tutti gli ospedali della regione per preservare gli ospedali da ulteriori contagi e, allo stesso tempo, per allentare la pressione sulle strutture in caso non si fermassero i contagi e ci fosse bisogno di più posti letto. 

«Con la presente - riferisce la nota del commissario per l'emergenza - si rappresenta che l’attuale scenario epidemico pone la Regione in una situazione di grande criticità. Tale contesto, come peraltro emerso nelle recenti sedute della Cabina di Monitoraggio, è caratterizzato dall’attuale rapida progressione dell’incidenza dei contagi, anche per la presenza di varianti (inglese e brasiliana) e di numerosi cluster ospedalieri e delle strutture extraospedaliere residenziali territoriali, che richiedono interventi tempestivi finalizzati alla limitazione della diffusione della circolazione virale, a ridurre la pressione sugli ospedali e ad aumentare la resilienza del Sistema sanitario.»

«A tal fine si dispone di procedere con urgenza, a partire da oggi e fino al 21.2.2021, alla sospensione delle attività chirurgiche di ricovero programmate procrastinabili, comprese le prestazioni Alpi, dell’attività di specialistica ambulatoriale procrastinabili e con classe di priorità D e P, comprese le prestazioni Alpi.»

In una situazione come questa, con il passaggio di malati da Perugia a Terni, sono molti a chiedersi quanto resisterà la provincia di Terni dall'avazare della variante brasiliana

Tribunale vietato agli avvocati perugini. La polemica più accesa però riguarda le decisioni della presidente del Tribunale di Terni che questa mattina non ha fatto entrare un avvocato che arrivava da Perugia (zona rossa) e anche diversi impiegati che arrivavano dai Comuni dichiarati zone rosse. Subito è insorto l'Ordine degli avvocati di Terni, che si è opposto e  che è in attesa del provvedimento scritto della Presidente per poter valutarne l'estensione e rispondere.

Ultimo aggiornamento: 14:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA