TERNI - Ha chiesto di incontrare i figli in videoconferenza ma il giudice, accogliendo la richiesta dei legali di parte civile, ha respinto l’istanza dell’uomo.
Lui, ternano, 40 anni, ristretto in carcere dopo una condanna per le violenze nei confronti della ex moglie, è stato denunciato dalla donna per aver fatto sniffare la cocaina al figlio 12enne.
I legali della 35enne, Giacomo Marini e Federico Favilla, sono in attesa delle decisioni della procura ternana sulla richiesta di incidente probatorio per ascoltare il minore, che «potrebbe essere suggestionato e rimuovere in parte o totalmente i ricordi relativi a quanto avvenuto il 27 giugno scorso ». Per l’accusa quel giorno il bambino fu invitato dal padre a provare la cocaina. Il racconto del bambino, che a sua madre appariva frutto della fantasia, trovò conferma dal referto che porta la data del primo luglio. Le analisi del laboratorio privato hanno confermato che il 12enne era positivo alla cocaina. La droga l’uomo l’avrebbe fatta consumare al figlio dodicenne nel suo appartamento del centro, dove era andato ad abitare dopo la burrascosa separazione, esito di una serie di episodi violenti nei confronti della ex moglie, consumati di fronte ai figli minori.
Il processo penale di fronte al giudice, Barbara Di Giovannantonio, si era chiuso il 7 luglio, con la condanna dell’uomo a 3 anni e 4 mesi di reclusione. Nel frattempo è andato avanti anche il processo per la separazione della coppia. In aula, il 30 giugno, i legali avevano ha chiesto per l’uomo la sospensione della potestà genitoriale. Più dura fu la posizione del procuratore, Alberto Liguori, che era intervenuto nel procedimento chiedendo la revoca della potestà genitoriale.
La separazione giudiziale della coppia sarà discussa nel merito nell’udienza fissata per il 9 novembre di fronte al giudice, Marzia Di Bari.
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