TERNI - “Nel primo semestre dell’anno a Terni sono stati sequestrati 10 milioni di euro per evasione fiscale. Se solo il dieci per cento di questo “bottino” fosse riassegnato per le politiche giovanili potremmo riempire i pomeriggi dei giovani ternani che non hanno opportunità e spesso trovano rifugio nel consumo di stupefacenti”.
Il procuratore capo Alberto Liguori torna a parlare dell’allarme droga tra i giovanissimi e lancia proposte concrete per trovare soluzioni a un’emergenza inarrestabile.
Lo fa durante l’audizione della Commissione regionale d’inchiesta su criminalità organizzata e stupefacenti, convocata dal presidente, Eugenio Rondini, nella sede di Arpa.
Oltre a Liguori c’è il procuratore presso il tribunale dei minorenni di Perugia, Giovanni Rossi. E ci sono operatori sanitari dell’Usl Umbria2, rappresentanti delle istituzioni locali, dell’ordine degli psicologici, delle Comunità Incontro e Sant’Egidio e delle associazioni.
Liguori riprende il tema dei supermercati della droga in città e non manca di tornare a sottolineare come dopo la morte di Flavio e Gianluca e di Maria Chiara, i tre under 18 uccisi dalla droga nel giro di quattro mesi, i riflettori sul tema si siano inesorabilmente spenti.
“Dopo la tragedia abbiamo scoperto che gli amici di Flavio e Gianluca sapevano distinguere il tipo di sostanza assunta grazie agli “studi” sul web, che riempie i pomeriggi di questi ragazzi, lasciati in perfetta solitudine da genitori che non hanno il tempo di ascoltarli - ha detto il procuratore. Quel web che martella e dà saperi, che insegna come si miscelano le varie sostanze e istiga al consumo di droga”.
Le politiche della prevenzione su questo tema sono carenti e il capo della procura è tornato a sollecitare istituzioni, associazioni di categoria, parrocchie e associazioni di volontariato a sedersi intorno allo stesso tavolo: “Con 100mila euro confiscati a chi non paga le tasse - ha insistito - possono essere realizzati progetti musicali e informatici e di inserimento al lavoro per i ragazzi, “finanziando” così il futuro dei nostri giovani”.
Sul fronte giudiziario la proposta che al Senato ha trovato accoglimento con un emendamento che punta a curare i più giovani senza perdere tempo: “Bisogna distinguere tra chi delinque perché in cambio di una dose ne spaccia un’altra. In questi casi non è il caso di aspettare il giudizio: va fatto subito un patteggiamento senza appello e pena sospesa e la persona va mandata in comunità perché il problema è sanitario e va curato”.
L’audizione di Liguori si è chiusa con quella che ha definito la “beffa” del sacrificio di Flavio e Gianluca: “A luglio ricorre il secondo anniversario dalla tragedia dei due adolescenti ternani. Il colpevole avrà scontato due anni della pena totale e definitiva irrogata di 7 anni e due mesi. Restano 5 anni e 2 mesi e la legge dice che per condanne di questa portata c’è la possibilità per l’imputato di andare in affidamento terapeutico. La beffa è che dopo aver passato vent’anni al Serd, questa persona potrà tornarci gratis dopo aver ammazzato due persone”.