Un esercito di prof in movimento: oltre 800 hanno cambiato scuola

Mercoledì 1 Luglio 2020 di Remo Gasperini
Un esame di maturità degli anni passati
PERUGIA - Mentre si discute, e di che tinta, sulla necessità di integrare gli organici con nomine di nuovi insegnanti, i sindacati ormai da settimane hanno quantificato in 1500 unità il necessario per l’Umbria, c’è un esercito di oltre 1300 addetti ai lavori in movimento nelle scuole della regione. Una buona parte, 848 per l’esattezza, sono i docenti che hanno chiesto e ottenuto il trasferimento; poi ci sono i 530 posti liberi a disposizione dei trasferimenti degli Ata che nei prossimi giorni conosceranno l’esito delle loro istanze. Una stagione molto particolare per la mobilità perché le domande per cambiare scuola sono state tutte presentate a scuole con appena sei mesi di servizio “normale” alle spalle e, per gli insegnanti, con la faticosa esperienza della didattica a distanza. Tra le scuole del primo ciclo il maggior numero di movimenti si sono registrati alle primarie: sono oltre 200 le “maestre” che cambieranno scuola nell’ambito della stessa provincia. Sempre alle primarie alto è anche il numero degli spostamenti di insegnanti di sostegno (sono un’ottantina equamente distribuiti tra Perugia e Terni) il che inevitabilmente va a incidere sulla continuità che nel sostegno è già messa in discussione dal tourbillon delle nomine aggiuntive a tempo determinato. Significativa anche la percentuale di docenti di sostegno trasferiti nelle scuole d’infanzia: a Perugia interessano quasi la metà dei 72 trasferimenti totali. Insomma per i ragazzi con bisogni educativi speciali si annuncia un altro anno scolastico molto problematico. In attesa di conoscere i dati sull’attività che è stata possibile svolgere in tempo di lock-down con la DAD poco o per niente adatta a chi ha difficoltà, non si sa ancora cosa per loro di concreto si farà il prossimo anno. E le preoccupazioni non sono poche. Ma questo è un altro discorso. Tornando ai trasferimenti, alle scuole medie il dato regionale riferisce di un centinaio di movimenti e il numero maggiore ha interessato i prof di italiano seguiti da quelli di matematica e scienze, poi quelli di lingua straniera. Circa 250 i cambi di scuola per i docenti delle superiori e qui la spalmatura interessa tutte le materie senza particolari picchi. Interessante è anche il dato dei trasferimenti interprovinciali che nel complesso regionale sono 173 (84 in uscita da Perugia e 79 da Terni). I cambi di scuola tra le due province umbre sono relativamente bassi, la maggior parte riguarda docenti di fuori regione che dopo aver dovuto accettare il ruolo deciso dall’algoritmo nazionale, dopo tre anni sono riusciti a tornare se non a casa almeno nella provincia di residenza.
POSTI ATA
In questi giorni l’Usr dell’Umbria ha pubblicato anche i posti disponibili per i non docenti che hanno fatto domanda di trasferimento. Oltre 500 i posti liberi, cioè quelli non occupati da personale di ruolo ma coperti con supplenze o incarichi annuali. Il pacchetto più sostanzioso è come al solito, visto il numero di istituzioni scolastiche, in provincia di Perugia dove i posti senza titolare sono 418 (112 a Terni). I numeri più alti sono quelli dei collaboratori (211 disponibilità a Perugia sui circa 250 totali) seguiti da quelli degli assistenti amministrativi e dai tecnici. Ma i posti di maggiore responsabilità scoperti sono quelli dei Dsga, i dirigenti dei servizi generali amministrativi. Di posti liberi ce ne sono una cinquantina, a meno di nomine balneari per la sola estate o poco più, si dovrebbe attendere gli esiti del concorso, ormai alla fase di valutazione, che assegna all’Umbria 45 nuovi Dsga che andranno a colmare quasi del tutto i vuoti tappati a fatica con doppi incarichi o promozione sul campo di Assistenti amministrativi
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