Sanità, il 14 aprile si torna in piazza con i sindacati contro privatizzazione e depotenziamento dei presidi territoriali

A parlare delle criticità su tema alla conferenza stampa sono stati i segretari di Cgil, Cisl e Uil della provincia di Terni, Claudio Cipolla, Riccardo Marcelli e Fabio Benedetti

Giovedì 30 Marzo 2023
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TERNI        Si torna in piazza: i sindacati scendono a manifestare per la sanità, in particolare contro l’indebolimento della sanità pubblica. La manifestazione è prevista per il 14 aprile, come annunciano i segretari di Cgil, Cisl e Uil della provincia di Terni, Claudio Cipolla, Riccardo Marcelli e Fabio Benedetti, «per dare un forte segnale alla politica regionale e pretendere che nei percorsi di prevenzione, cura e riabilitazione ci siano tempi rapidi e certi». Il dibattito del resto in città è attivo da mesi, ed è diventato più urgente dopo la proposta della realizzazione di una clinica privata nel nuovo complesso dell’area dello stadio; la manifestazione, tuttavia, coinvolgerà temi  di più ampio respiro, poiché si parlerà di prevenzione, strutture, investimenti, personale, liste d’attesa, servizi territoriali e appalti, per tentare, come è stato detto, di «curare la sanità ternana». Le idee da contrastare, secondo i referenti dei sindacati, sono non solo le politiche di privatizzazione, ma anche quelle di depotenziamento dei presidi territoriali in favore di un organo regionale. Le proposte, invece, sono quelle di cogliere le opportunità delle risorse europee, a partire dal Pnrr, per gli investimenti; puntare sulla prevenzione, garantire strutture efficienti e moderne, anche attraverso l’avvio dei lavori del nuovo ospedale di Narni-Amelia, sarebbero i punti di partenza. Questi piani richiederebbero, inoltre, una stabilizzazione dei precari, di contrastare i tempi lunghissimi delle attese per i percorsi di cura, prevenzione e riabilitazione, oltre che di potenziare i servizi territoriali come le Case di comunità e i distretti sanitari, i servizi psichiatrici, quelli per i disabili.
«Torniamo in piazza per mettere  in evidenza le criticità: l’arretramento dei servizi, l’allontanamento dai bisogni reali delle persone, il sovraffollamento dei pronto soccorso; chiediamo scelte diverse alla politica regionale.

Servono investimenti sul territorio, sulla rete ospedaliera, una vera integrazione tra rete ospedaliera e servizi socio-sanitari assistenziali» spiega Cipolla. «Chi è costretto a curarsi è costretto dalle dinamiche attuali a recarsi in pronto soccorso, il che genera sovraffollamento nelle strutture, ad esempio; questo accade a causa delle lunghe lista d’attesa degli ospedali, che spesso, costringo i cittadini a rivolgersi al privato: è inaccettabile» conclude.

Ultimo aggiornamento: 22:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA