Salario minimo e occupazione, il Pd dell'Umbria riparte dal confronto con i sindacati

Giovedì 14 Luglio 2022
Salario minimo e occupazione, il Pd dell'Umbria riparte dal confronto con i sindacati

"Istat, Banca d'Italia e Cerved lanciano, a distanza di pochi giorni, tre grida di allarme sullo stato di salute dell'Umbria. Contrariamente a quanto la Tesei ha sostenuto nella relazione sullo stato di attuazione del programma di governo, la destra umbra non sembra in grado di sostenere i cittadini in questo momento di estrema difficoltà.
Pandemia, guerra, crisi energetica e climatica disegnano un mondo a diseguaglianze crescenti nel quale l'Umbria soffre di più della media italiana".

Lo dicono Daniele Lombardini, responsabile Lavoro e Manuela Pasquino, responsabile Diritti civili e sociali del Pd Umbria 

Andando ad analizzare i dati, i due esponenti dem rilevano che in Umbria si registra una tendenza "al peggioramento degli indicatori economico sociali ed uno scenario che tende ad una ‘meridionalizzazione’ del sistema regionale".

"Nel 2021, infatti - scrivono Lombardini e Pasquino - il reddito disponibile delle famiglie in termini pro capite si conferma al di sotto della media italiana e il mercato del lavoro umbro appare caratterizzato da precarietà e bassa produttività, con un alto tasso di disoccupazione giovanile qualificata e una contrattazione aziendale da rilanciare. Ogni giorno inoltre aumenta anche in Umbria  il numero dei cosiddetti ‘lavoratori poveri’, ossia di quanti, pur percependo una retribuzione, si trovano in una condizione di povertà.

A completare questo sintetico e preoccupante quadro, diverse aziende del nostro territorio (in particolare nella Provincia di Terni, seconda in Italia) sono considerate ad evidente rischio default. Anche l'Agenzia Umbria Ricerche fotografa lo stato di difficoltà dei lavoratori umbri, sottolineando come le retribuzioni mediane risultino costantemente inferiori rispetto al corrispondente valore nazionale: -7,8% considerando i valori medi". 


"Come Partito Democratico - proseguono i due esponenti dem - non possiamo non apprezzare il percorso di confronto avviato dal presidente Draghi con le parti sociali e la proposta di un provvedimento urgente per venire incontro alle emergenze in corso, di un taglio del cuneo fiscale e in particolare dell'avvio della discussione sul Trattamento Economico Complessivo introdotta dal Ministro Orlando come risposta a contratti pirata, dumping salariale e adeguarsi alla nuova normativa europea sul salario minimo. La soluzione di far derivare il salario minimo, comparto per comparto, dai contratti maggiormente rappresentativi de-ideologizza il confronto perchè - come sostenuto dallo stesso Orlando - ‘non è salario minimo contro contratto, ma fa derivare il salario minimo dal proprio contratto’.  E' sullo spirito di questo dibattito che il Partito Democratico dell'Umbria intende rilanciare il lavoro il progetto di partecipazione che ha preso le mosse con Archè, la conferenza programmatica che a settembre (ricordiamo le 300 adesioni ai tavoli di lavoro e gli oltre 100 incontri con iscritti simpatizzanti e esponenti della società organizzata)".


"Un percorso di confronto e interazione - spiegano Lombardini e Pasquini - che intendiamo rendere strutturale, andando ad incontrare nei prossimi mesi i direttivi delle organizzazioni sindacali sia su tematiche generali che di approfondimento in materia di lavoro e diritti. Salario minimo, parità salariale, occupazione giovanile e femminile, sicurezza nei luoghi di lavoro, smartworking sono aspetti che incrociano emergenza e prospettiva.
Perchè quello delle idee, per noi, è un cantiere sempre aperto”.
 

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