TERNI Piccoli ristoratori crescono. E lo fanno gestendo bar e ristorante veri. Per gli studenti dell’istituto Casagrande non si tratta del consueto stage o del più classico dei progetti di alternanza scuola-lavoro, ma di un progetto ben più articolato che nasce all’interno della scuola e si muove sotto la supervisione della scuola stessa. Il “business” che ne scaturisce va ad autofinanziare il progetto stesso e ad alimentare un fondo di solidarietà a favore degli studenti più svantaggiati.
«Da qualche anno – spiega Angelo Boccia, docente responsabile dei laboratori di enogastronomia – abbiamo attivato il bar e il ristorante didattico all’interno dei quali gli studenti fanno esperienza di cucina, sala e accoglienza».
Il progetto, che interessa le 3°, 4° e 5° classi, coinvolge complessivamente circa 400 ragazzi. «Con il ricavato delle due attività – aggiunge il docente – si acquistano nuove attrezzature, i materiali necessari, si sostengono le spese vive e, con quello che resta, si alimenta un fondo di solidarietà per aiutare i ragazzi, che non possono permetterselo, ad acquistare le divise o i libri». Insomma una sorta di alternanza scuola-lavoro, all’interno della scuola stessa, che Angelo Boccia definisce “esperienza protetta” in un momento in cui è tornato d’attualità a livello nazionale il tema della sicurezza dei ragazzi in questo tipo di attività. «Gli studenti – spiega ancora il responsabile dei laboratori di enogastronomia – sotto il profilo teorico svolgono 12 ore di corsi sulla sicurezza, sotto il profilo pratico vengono educati all’utilizzo di certe apparecchiature e vengono supervisionati». Estendendo il discorso alle esperienze nelle aziende, Boccia spiega che «quando queste offrono degli stage, noi siamo molto attenti nella scelta. Vogliamo che rispettino certi standard e certi protocolli di sicurezza, che sposino il nostro progetto e che seguono i ragazzi che vanno da loro». Il settore della ristorazione, che è molto gettonato, è anche quello in cui si fa più fatica a trovare personale. «Si fa fatica a trovare manovalanza a basso costo – puntualizza Boccia – il personale, invece, va pagato il giusto e con le giuste tutele. C’è gente che vuole investire nella ristorazione e cerca giovani ma poi non li forma, non li segue e li paga poco». Intanto il nuovo anno scolastico è partito e con esso è ripresa anche l’attività del bar didattico. Per il ristorante didattico invece la partenze è fissata per il prossimo 3 novembre.