Giovani morti a Terni: la purple drank, lo spacciatore di buona famiglia e altre due morti nel sonno in due mesi

Mercoledì 8 Luglio 2020 di Nicoletta Gigli
Giovani morti a Terni: la purple drank, lo spacciatore di buona famiglia e altre due morti nel sonno in due mesi

La droga dei trapper. Quello sciroppo per la tosse a base di codeina che si può comprare con una ricetta medica non ripetibile in farmacia e che si beve insieme alla sprite, ma a volte anche con il metadone. E' una delle sostanze indiziate per il decesso dei due adolescenti ternani. Al momento è solo una delle ipotesi e le conferme sul tipo di sostanze droganti assunte dai due adolescenti ternani nelle ore trascorse insieme potranno arrivare solo dalle analisi tossicologiche disposte dal magistrato inquirente, Raffaele Pesiri. Lo spacciatore arrestato, Aldo Maria Romboli, figlio di una famiglia stimatissima a Terni, ha confessato di aver venduto ai ragazzi delle dosi metadone. 

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Ora si cerca chi avrebbe venduto loro la codeina. Le due brevi vite  potrebbero essere state spezzate per sempre dalla purple drank, una droga fai da te economica tanto di moda tra gli adolescenti. Un oppiaceo che, subito dopo l'assunzione, dà un senso di euforia ed eccitazione. Uno sballo apparentemente contenuto che in poco tempo può trasformarsi in un incubo con conseguenze letali. Tra gli effetti indesiderati, il mix ha il rischio di indurre insufficienza respiratoria per la loro capacità di asciugare le secrezioni. Questo significa che un consumatore rischia con molta probabilità di avere problemi respiratori che potrebbero portarlo alla morte per soffocamento.
 

 

Per chi non ha mai assunto oppiacei purtroppo può bastare anche una piccola dose. Saranno gli esiti delle autopsie e degli esami tossicologici a confermare quella che al momento è solo una delle ipotesi. La certezza è che nella città costretta a dire addio a due ragazzini che avevano tanti amici, nell'ultimo mese si contano tre decessi legati alla droga. Il più recente è il ritrovamento del corpo senza vita di Sabrina Crocione, una vita nel tunnel della tossicodipendenza, recuperata in un canale di strada Santa Filomena. E poi la morte di Giuseppe Papa, 50 anni, nato a Caserta ma domiciliato a Terni. Viveva in una appartamento di via Montanara 25, nel quartiere San Giovanni, insieme ad un collega. Era stato lui a fare la tragica scoperta. Accanto al corpo senza vita la siringa usata per l'ultimo buco. Il 50enne, che frequentava piazza della Pace e ternani che stanno nel giro dello spaccio, l'anno scorso aveva chiesto aiuto al Sert. Un percorso che aveva tentato anche l'operaio 38enne di Salerno trovato senza vita nell'appartamento di San Lucio dove viveva con la compagna. Era il 28 maggio.
Da quel giorno l'antidroga della Mobile e i carabinieri sono al lavoro per tentare di dare un nome ai venditori di morte. Altre due morti nel sonno, avvenute vicino al quartiere di San Giovanni, che ora inquietano ancora di più.

Ultimo aggiornamento: 9 Luglio, 08:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA