Piazza della Pace, l'urlo dei migranti: «Noi siamo tutti sulla stessa barca»

Domenica 3 Ottobre 2021 di Francesca Tomassini
Piazza della Pace, l'urlo dei migranti: «Noi siamo tutti sulla stessa barca»

TERNI Remiamo insieme: Siamo tutti sulla stessa barca. Questo il titolo dell'evento che oggi alle 15e30 prenderà vita in piazza della Pace (in caso di maltempo si svolgerà sala polivalente del Cesvol, in via Montefiorino, a Cospea). Un'iniziativa giunta alla sua quarta edizione, sostenuta dal progetto Tutta mia la città e dal Cesvol Umbria sede di Terni, che prende le mosse dalla volontà di ricordare le vittime dell'immigrazione e dall'intenzione di impegnarsi formalmente a lavorare perchè le parole accoglienza e integrazioni non restino buoni propositi ma diventino realtà. A scendere in campo, venti associazioni (Nuovi orizzonti, Ravidassia, Associazione Culturale Islamica, Namaste, L'Arcobaleno e il mare, Alba 2003, Royal International, Arci Terni, Caritas diocesana Terni-Narni-Amelia, Consulta Immigrazione Terni, Progetto Mandela, Comunità Polacca, Gurdwara Singh Sahba Sahib Terni, Comunità Latina, Comunità Sikh, Comunità Filippina, Bangladesh Welfare Association, Associazione Noità, King Mama e Parrocchia Rumena) in un gruppo nutrito ed eterogeneo che però ha deciso di mettere insieme le forze e lavorare fianco a fianco nel segno della cooperazione. L'occasione è la commemorazione della strage di Lampedusa, quando il 3 ottobre 2013, al largo delle sue coste persero la vita 368 migranti. «Ancora oggi, a distanza di 8 anni -ricordano gli organizzatori- migliaia di bambini, donne e uomini continuano a morire attraversando il Mediterraneo in fuga da guerre, povertà e sofferenze nella speranza di un futuro migliore. Dal 2013 si contano oltre 23 mila tra morti e dispersi in mare. Un'ecatombe paragonabile a quella di una guerra». L'idea che sottende all'iniziativa è creare, a Terni, un percorso per dar vita a un comitato permanente per sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi legati all'integrazione e all'accoglienza anche attraverso il dialogo con istituzioni, scuola e cittadinanza. «L'idea di fondo è quella di concepire l'essere umano al centro. Dobbiamo capire che ci troviamo di fronte a valori non negoziabili -commenta padre Stefano Tondelli direttore della Caritas Terni Narni Amelia e Orvieto- che è quello della fraternità. Noi non scendiamo in piazza con la ricetta in tasca ma con la consapevolezza che bisogna partire dal sentirsi tutti responsabili». Nel corso dell'eventoci saranno le testimonianze di cittadini stranieri che hanno raggiunto le nostre coste sfidando il mare.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA