Perugia, operaio gratta e vince mezzo milione. La lettera al barista

Martedì 23 Agosto 2022 di Michele Milletti
I titolari della ricevitoria fortunata

Una lettera. Un sorriso. Tanta curiosità. Perché mezzo milione di euro mica è roba di poco conto. Tutto comincia a cavallo di Ferragosto, quando una mattina al bar Grifetto di Madonna Alta arriva il postino con il pacco della corrispondenza. Siamo in pieno periodo di ferie, da un lato, e di preoccupazione per gli aumenti pazzeschi delle bollette dall’altro. Walter Spacci e la moglie Sonia Placidi, i titolari di un locale che i perugini conoscono anche per essere storico ritrovo per i tifosi del Perugia, prendono una lettera.
È indirizzata a loro, ma non sembra una bolletta o altra corrispondenza lavorativa. Il tempo di aprirla e la sorpresa è tale da lasciarli di stucco: la fotocopia di un biglietto “ gratta e vinci” da venti euro. Un biglietto vincente, tanto vincente: 500mila euro.
Allegato, un altro pezzo di carta. Una lettera scritta al computer. Un italiano “parlato” che racconta un’emozione indescrivibile: «Buongiorno. Gli mando la fotocopia del gratta e vinci che ho acquistato nella sua tabaccheria. Quando lo ho grattato mi è preso un colpo. Ringraziandola tantissimo per avermi portato fortuna, ne avevo proprio bisogno. Grazie, se ritorno da queste parti la ringrazierò e non a voce».
Spacci e signora inizialmente pensano a uno scherzo. Nessuno ha dato loro comunicazione di una vincita del genere, non può essere. « È capitato più volte di aver portato fortuna a qualcuno, ma così ci è sembrato francamente troppo» raccontano in un sorriso mentre Oscar, il barboncino mascotte, imperversa da un punto all’altro del locale.
La prima e unica cosa da fare, con la fotocopia del biglietto in mano, è vedere se davvero è stato venduto e dunque registrato nell’angolo tabaccheria del bar. Il confronto risolve qualunque dubbiio: non c’ è trucco, non c’ è inganno, il biglietto è stato davvero venduto al Grifetto. Un’ulteriore verifica con l’ente di riferimento conferma la vincita, con un importo del genere che chiaramente non può essere liquidato da un’attività commerciale ma servono altri tipi di passaggi.
«Chi può essere? Siamo curiosissimi - raccontano i proprietari del bar -.

Dalla lettera, non avendo neanche il timbro, non si evince nulla ma stando a queste poche righe sembra qualcuno di fuori che magari si è trovato a passare da noi in vacanza o per lavoro. Non escludiamo che possa essere qualche operaio di alcune ditte edili che hanno lavorato a lungo in zona e che erano soliti passare al bar dopo il lavoro, ma è davvero soltanto un’ipotesi. Magari invece è qualcuno del posto che preferisce al momento, e comprensibilmente, rimanere anonimo. Di certo per noi è una gioia aver svoltato la vita di qualcuno: non prendiamo percentuali nelle vincite, come invece molti pensano, ma le vibrazioni positive in questo periodo sono importanti per tutti».

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