Perugia, investito da una moto:
ciclista muore dopo giorni d'agonia

Domenica 26 Gennaio 2020 di Egle Priolo
Perugia, investito da una moto: ciclista muore dopo giorni d'agonia
PERUGIA - Ha lottato come un leone, come era abituato a fare. Sudore e fatica. Ma questa volta la sua corsa è finita prima. Perché Giancarlo Baldacchini è morto dopo due giorni di agonia in un letto di ospedale. È lì, nel reparto di Rianimazione, che è stato trasferito dopo che una moto, giovedì pomeriggio, lo ha travolto mentre era in via Gramsci in sella alla sua amatissima bicicletta. Bici distrutta e lui non si è mai più svegliato. Un dolore enorme per la famiglia e per chi, a Corciano, lo conosceva. Sessantadue anni, originario di San Mariano, la passione per le due ruote, tante competizioni e un sorriso sempre aperto, Baldacchini non ce l’ha fatta. Troppo gravi le ferite riportate nell’incidente. Troppo gravi i traumi con cui è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso del Santa Maria della misericordia giovedì pomeriggio in codice rosso.

La prognosi è stata subito riservata: l’uomo è stato in coma fino a ieri mattina quando il suo cuore ha smesso di battere. L’impatto con la moto, che lo ha preso in pieno mentre viaggiava verso Magione e lui attraversava – secondo i primi rilievi – la trafficatissima via Gramsci, all’altezza delle concessionarie, non gli ha lasciato infatti scampo. Lui è stato sbalzato a terra, contro l’asfalto e da subito le sue condizioni sono apparse disperate all’arrivo immediato dei soccorritori. Anche il motociclista è finito al pronto soccorso, ma con ferite per fortuna lievi. Adesso toccherà alla polizia municipale di Corciano, intervenuta sul posto per i rilievi, stabilire eventuali responsabilità in base alla dinamica dell’incidente. Drammatico anche il modo in cui la famiglia è venuta a conoscenza della tragedia, visto che al momento dello scontro l’uomo non aveva documenti con sé.

Per cui sono stati i familiari a dover effettuare il riconoscimento in ospedale: non avendolo visto rientrare come di consueto, si erano rivolti alle forze dell’ordine che poi li hanno indirizzati verso il Santa Maria della misericordia. Un viaggio pregando che qualcuno si fosse sbagliato. Un viaggio sperando fino all’ultimo che non fosse lui quell’uomo nel letto.
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