Il caposquadra dei vigili del fuoco quando ha chiamato la centrale non è riuscito a trattenere i singhiozzi. «È morta una bimba piccola, è qui sull'asfalto». Perché non ci sono parole ma solo lacrime per Priscilla Brugnami, la bambina di cinque anni morta ieri pomeriggio nell'incidente frontale tra due auto lungo la strada in mezzo ai campi tra Migiana e Capocavallo, nel comune di Corciano, vicino Perugia.
Una strada ai piedi del castello di Pieve del vescovo, che la bimba e la mamma Giovanna hanno fatto certamente migliaia di volte per tornare a casa.
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Soccorsi inutili
Qualcuno chiama i soccorsi e dall'ospedale Santa Maria della misericordia di Perugia corrono tre ambulanze. All'arrivo dei sanitari si tenta di rianimare la bambina: ancora respira, ma le sue condizioni appaiono subito disperate. Purtroppo l'impegno e il cuore che ci mettono i medici non bastano a salvarle la vita. E il suo cuoricino smette di battere sotto le mani sconvolte dei dottori.
Tanto che il suo corpo è rimasto sull'asfalto per un paio d'ore, per consentire al medico legale Sergio Scalise Pantuso la prima ricognizione. Lì, come una bambola rotta, sotto un lenzuolo, mentre intorno amici e parenti subito accorsi sul luogo dell'incidente riuscivano soltanto a piangere e a urlare «Perché?».
Intanto le ambulanze sono partite verso l'ospedale, per accompagnare la madre Giovanna Di Grazia, in gravissime condizioni e arrivata al pronto soccorso in codice rosso, e le due persone che viaggiavano sulla seconda auto che hanno riportato ferite rilevanti, ma non da essere in pericolo di vita. Tra i pianti, c'è chi ha parlato della presenza di un cinghiale che potrebbe aver improvvisamente tagliato la strada all'auto che ha invaso l'altra corsia, ma saranno le indagini a stabilirlo.
Strada pericolosa
Sul luogo del dramma, tra un dosso e una curva che i residenti lo sanno bene porta ad allargare la traiettoria, insieme alla polizia municipale di Corciano, impegnata nei rilievi, è arrivato anche il sindaco Cristian Betti. «È una tragedia immane ha commentato non ci sono parole per descrivere questo dolore. Da papà, il mio pensiero va a questo piccolo angelo».
A piangerla, lì sulla strada per casa, anche il papà e il fratello maggiore, finiti in un incubo dal quale non si potranno più svegliare. «Il regalo più bello si chiama Amore ha scritto Giovanna su Facebook solo qualche mese fa su una foto con tutta la sua bella famiglia -. È un semino che va annaffiato tutti i giorni. Solo quando raccogli il frutto ti accorgi che è il più buono che hai mai mangiato. Siete tutta la mia vita».
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