PERUGIA - Rudy Hermann Guede è libero.
Dopo la reclusione nel carcere Mammagialla di Viterbo e l'affidamento ai servizi sociali dello scorso dicembre, il magistrato di sorveglianza martedì mattina ha concesso la liberazione anticipata prevista dalla legge sull'ordinamento penitenziario e l'ufficio esecuzione della procura di Milano ha emesso l'ordine di scarcerazione, come confermato dal suo difensore, l'avvocato Fabrizio Ballarini. «È il momento conclusivo di una vicenda dolorosa - ha spiegato -. Il primo pensiero va alla vittima e alla sua famiglia. Rudy Guede ha fatto un percorso rieducativo eccellente: un percorso riconosciuto anche dal magistrato di sorveglianza». Un percorso in cui dopo il diploma e la laurea da 110 e lode, in regime di semilibertà Rudy ha iniziato a lavorare e sogna un impiego nella cooperazione internazionale. «Rudy non è una star e dopo 14 anni vorrebbe essere dimenticato - ha detto all'Ansa Claudio Mariani, professore del Centro studi criminologici di Viterbo e ha seguito Guede in tutto il suo percorso detentivo -. Su ogni storia prima o poi dovrebbe calare il sipario. Rudy la mattina alle 8 prende servizio come volontario alla mensa della Caritas e il pomeriggio lavora nella biblioteca del nostro centro studi per mantenersi. Non c'è più altro da aggiungere a questa storia eccetto il fatto che la vita di una giovane ragazza inglese è stata stroncata e dalla sua famiglia abbiamo potuto imparare la grande dignità e il valore del silenzio. Anche per questo oggi Rudy vorrebbe continuare a adoperarsi per il prossimo, lavorare e soprattutto rimanere in silenzio».