Narni, Ermes Maiolica appende al chiodo la corona di "re delle bufale". La nuova frontiera sono gli androidi nella società

Martedì 22 Novembre 2022 di Francesca Tomassini
Narni, Ermes Maiolica appende al chiodo la corona di "re delle bufale". La nuova frontiera sono gli androidi nella società

NARNI «Timido, visionario, eclettico».

L'autoritratto è di Ermes Maiolica, narnese, trentanove anni, salito alle cronache nazionali come il "re delle bufale". «Un'etichetta - ci tiene a precisare lui stesso - che non rinnego ma che in qualche modo vorrei scollarmi di dosso». Un’impresa che si sta rivelando più difficile del previsto, perché quella che doveva essere l’ultima “fake”, quella del 2017 su "Fedez e J-Ax arrestati per cocaina", gli si è rivoltata contro trasformandosi in un'odissea giudiziaria. «Doveva rimanere circoscritta all'interno del fan club - racconta Maiolica - e poi comunque, come sempre ho fatto in questi casi, nel giro di un paio d'ore avrei io stesso rivelato il bluff. Quando però ho visto che la notizia stava uscendo fuori da quel cerchio, l'ho tolta subito, ma era troppo tardi». La bufala ha fatto il giro del web, ripresa dalle principali testate giornalistiche, scatenando le ire dei due rapper che hanno portato Maiolica in tribunale. Il resto è storia di questi giorni, quando il tribunale di Milano ha accolto il ricorso di Fedez e rinviato a giudizio l'autore. «Da quando avevo diciannove anni lavoro in fabbrica- si racconta Maiolica - ma ho sempre bazzicato la cultura punk e underground. Sono stato direttore de La cattiva novella, una rivista di racconti brevi dedicata ad autori esordienti e distribuita in tutta l'Umbria per la quale si era attivata una collaborazione con Frigidaire e di cui Vincenzo Sparagna ha firmato una copertina. Poi ho cominciato a interessarmi di comunicazione online. Tutto è iniziato nel 2013 come un esperimento socio-antropologico, volevo dimostrare come è facile manipolare l’informazione e quanto i media lo siano già. Ha funzionato, è stato uno dei periodi più interessanti e divertenti della mia vita». Fra le bufale riprese anche dagli organi di stampa nazionali, quella sulla moglie di Matteo Renzi che in occasione del referendum costituzionale promosso dal marito avrebbe dichiarato di "votare no", oppure quella riguardante le dichiarazioni di Putin che si sarebbe proposto di "andare a liberare i marò". «Era divertente - ricorda Ermes - sentire il tg che riprendeva notizie inventate da me senza che io comparissi in nessun modo. Nel merito di queste dinamiche, mi hanno anche chiamato a parlare all'università (fra cui l'Università Bicocca di Milano ndr). Poi però, nel tempo mi sono reso conto che nella mente delle persone è rimasta soltanto l'immagine del "bufalaro". Ecco, di quella non so che farmene, vorrei chiudere questo capitolo per liberarmene». Nuova frontiera della ricerca di Maiolica, il mondo degli androidi e la relazione con gli umani e il settore dell'imprenditoria. «Ho fondato Deta (dipartimento europeo tutela androidi), un’associazione che si occupa di roboetica ovvero l'etica applicata al mondo della robotica e dell’intelligenza artificiale. Portiamo avanti un'azione provocatoria, quella della difesa dei diritti dei robot - spiega - per agevolarne l'ingresso nella società. Di fronte ai grandi problemi attuali, sovrappopolamento, clima, medicina, missioni interplanetaria, dovremo rivolgerci sempre più ai big data, all'intelligenza artificiale che però fa anche paura. Ecco, noi di Deta vorremmo smussare gli angoli di questo incontro-scontro». A questo proposito, l'associazione ha anche proposto di intitolare una via di Narni a Jeeg Robot. «Abbiamo presentato una petizione - continua Maiolica - fa parte di un progetto per divulgare la conoscenza sulla robotica, passando anche dall'ironia». Un ingrediente imprescindibile nella vita di Maiolica che nel suo futuro vorrebbe lavorare nel marketing, ovviamente settore robotica e intelligenza artificiale. «»Uno dei corsi che sto seguendo - chiude - è con Riccardo Pirrone (la mente di Taffo ndr), mi piacerebbe re-interpretare il suo stile pe sviluppare una comunicazione che  avvicini e renda familiare alla gente un mondo solitamente popolato esclusivamente da tecnici e addetti ai lavori». 

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