«Orrore di Rossella a villa Narducci, Izzo è attendibile». Commissione antimafia: guerra tra correnti massoniche sulla morte del medico

Giovedì 27 Ottobre 2022 di Michele Milletti
«Orrore di Rossella a villa Narducci, Izzo è attendibile». Commissione antimafia: guerra tra correnti massoniche sulla morte del medico

PERUGIA - Un mistero. Lungo 47 anni. Che continua a tornare nonostante le archiviazioni e le voci non confermate. È il mistero della scomparsa e della morte di Rossella Corazzin sparita da Pieve di Cadore nell’agosto 1975, ad appena 17 anni, e mai più ritrovata.
Un mistero che continua a puntare su Perugia, su una villa con vista Trasimeno, sul medico Francesco Narducci e gli ulteriori misteri del mostro di Firenze. Intrecci con la confessione choc di Angelo Izzo, proprio uno dei mostri del Circeo. Che ha raccontato in due volte, nel 2016 prima e nel 2018 poi, di aver partecipato a villa Narducci al sacrificio prima e all’uccisione poi della ragazza. Ebbene, dopo che le sue parole sono state archiviate due volte dalla procura perugina (l’ultima a dicembre 2019) a riaprire il caso ci pensano le 166 pagine della relazione finale “La scomparsa e morte presunta di Rossella Corazzin, i fatti accaduti sul Lago Trasimeno nell’ottobre del 1985 e i delitti delle coppie nella provincia fiorentina tra il 1974 e il 1985” della Commissione bicamerale antimafia, appena sciolta con il termine della legislatura e che ha visto tra i suoi membri il deputato umbro Walter Verini. 
Secondo la commissione, le parole di Izzo trovano una «sostanziale conferma, specie per quanto riguarda proprio il gastroenterologo perugino e la sua villa sulle colline del Trasimeno».
La descrizione che Izzo fa del luogo dell’omicidio della 17enne è talmnte dettagliata da dimostrare «con ragionevole probabilità che egli si era recato effettivamente nella villa di Narducci».
La Commissione bicamerale Antimafia ha ripreso e dettagliato la ricostruzione dei fatti fornita sulla vicenda nel 2016 da Angelo Izzo, con gli esponenti politici che hanno anche sentito direttamente Izzo nel carcere di Velletri in cui è recluso. «Di particolare rilievo ai fini della credibilità del racconto sui fatti di cui la casa del Narducci sarebbe stato teatro, è certamente la descrizione della stessa villa dove avrebbe avuto luogo la cerimonia dopo la quale Rossella Corazzin sarebbe stata soppressa. Effettivamente, vi si accede da una strada bianca, e l’Izzo la descrive asserendo di esservi stato solo una volta e poco meno di 50 anni fa. Il particolare della strada bianca è esatto. La strada collega la parte della frazione di San Feliciano che è ad altezza del Lago con il cancello della villa, sulle alture» è uno dei passaggi in cui si elencano le rispondenze tra le descrizioni fatte e quanto effettivamente riscontrato dai membri della commissione: «Particolari che corrispondono al vero, come si è potuto accertare anche da sopralluoghi effettuati dall’Ufficiale di collegamento e dai consulenti della Commissione» è scritto ancora. 
Insomma l’auspicio della Commissione, è che pur ammettendo che «a proposito del presunto delitto in danno di Rossella Corazzin non si può certo dar credito senza riscontri» alle dichiarazioni di Izzo, la commissione rileva che i fatti raccontanti «presentano la caratteristica di aver avuto, solo a distanza di molti anni, una qualche spiegazione e delle indicazioni puntuali», il materiale venga preso in esame anche dalla magistratura che quindi potrebbe riaprire l’inchiesta sulla sparizione della diciassettenne».
Ma c’è di più.

Dal momento che sempre nel corso della relazione nel tratteggiare la figura considerata «centrale» di Narducci, emerge come dall’audizione del professor Giuliano Di Bernardo, Gran Maestro del G.A.D.U. (Grande Oriente d’Italia) dal 1990 al 1993, la vicenda Narducci abbia visto il fronteggiarsi di due correnti massoniche perugine, una che invocava la trasparenza e l’altra che «preferiva l’opposta soluzione, cioè un atteggiamento rigidamente negazionistico, limitato alla vulgata 1985, cioè alla morte per “annegamento da probabile episodio sincopale”. Tale ultima soluzione è quella che prevalse».

Ultimo aggiornamento: 07:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA