Maddalena, il giallo delle ultime ore: quel filo rosso che unisce Perugia e Roma

Martedì 30 Marzo 2021 di Egle Priolo
Maddalena, il giallo delle ultime ore: quel filo rosso che unisce Perugia e Roma

PERUGIA - Sono attese per oggi le prime verità sulla morte di Maddalena Urbani, la ventenne - figlia del medico eroe vittima della Sars Carlo e barista in un locale del centro - trovata senza vita sabato probabilmente per un'overdose nell'appartamento romano di un cittadino siriano, ai domiciliari per droga.

Maddalena, Maddy per la famiglia e Malia per i suoi amici, era partita venerdì da Perugia ed era arrivata a Roma, come ormai pare facesse spesso. Qui, secondo quanto ricostruito dai poliziotti della squadra mobile e del commissariato Flaminio, insieme all'amica Carola, 23 anni, sarebbe arrivata a casa di Abdul Aziz Rajab, 64enne agli arresti per traffico di stupefacenti che, secondo quanto emerso dalle prime indagini, potrebbe riguardare anche la zona di piazza Grimana, dove pare fosse molto conosciuto.

Maddalena si sarebbe sentita male già il venerdì sera e poi sarebbe morta, nonostante i tentativi di rianimarla da parte di Carola, che ha chiamato i soccorsi intorno all'ora di pranzo di sabato, quando comunque per la ragazza non c'era più nulla da fare. Le dichiarazioni dell'amica sono al vaglio degli inquirenti, dopo una prima versione e delle contraddizioni che non hanno convinto la polizia e il sostituto procuratore titolare delle indagini. Che intanto, dopo averlo arrestato perché in casa gli è stata trovata eroina, hanno indagato il siriano per morte in conseguenza di altro reato. Se le accuse dovessero diventare più pesanti e magari coinvolgere altre persone, potrà dirlo l'autopsia prevista per oggi, dopo lo slittamento di ieri: i pm hanno affidato l'incarico all'istituto di medicina legale del Policlinico Gemelli che procederà con l'atto istruttorio.
L'allarme è stato dato in tempo? Maddalena poteva essere salvata? Cosa è successo nelle sue ultime ore di vita? Questi sono alcuni dei quesiti a cui dovranno rispondere i medici legali del Gemelli, per dare anche una risposta a Luca e Tommaso, i fratelli di Maddy, e a mamma Giuliana che proprio ieri ha dovuto ricordare il diciottesimo anniversario del sacrificio e della morte del marito, portato via dalla polmonite atipica - che ha contribuito a combattere con i suoi studi - nel 2003. Quando Maddalena aveva solo tre anni. E in attesa dei funerali, previsti comunque al rientro in Italia del fratello Tommaso, in Africa con Medici senza frontiere, nelle prossime ore mamma Giuliana, senza parole e ancora sotto choc, potrebbe arrivare a Perugia per prendere gli effetti personali della sua bambina.
La bambina dal sorriso indimenticabile, come raccontato da chi la conosceva e la frequentava, anche da dietro il bancone di Via Gluck, il bar di piazza IV Novembre noto come Celentano. Solare nonostante quel fondo di tristezza che non riusciva a dissimulare e con la passione per l'arte, tanto da essersi iscritta ai corsi serali dell'artistico dopo aver abbandonato gli studi a Castelplanio e essere arrivata in città. Perché Malia era tutto questo, anche se probabilmente c'era qualche ombra nella sua vita. Le bocche sono cucite, «perché non si parla male di chi non c'è più», ma le sue ultime frequentazioni non erano passate inosservate. Di quei via vai in corso Garibaldi, con personaggi vicini al mondo della droga, si parla da sabato nella zona dell'Università per stranieri, dove in tanti l'hanno riconosciuta dopo la notizia della sua morte improvvisa, probabilmente per una dose di eroina.
L'ausilio della questura di Perugia non è ancora stato richiesto dai colleghi romani, ma chissà che non ci sia un filo rosso di dolore che unisce piazza Grimana con via Cassia.

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