Lega, congresso al veleno: solo Cenciarini candidato con Caparvi costretto a ritirare i suoi

Giovedì 15 Dicembre 2022
Francesco Cenciarini

PERUGIA Un congresso vero, di quelli con vincitori e soprattutto sconfitti. La resa dei conti all'interno della Lega stavolta va fino in fondo. Sabato c'è il congresso provinciale di Perugia, sarà eletto segretario l'assessore di Umbertide Francesco Cenciarini, uomo di riferimento del deputato di Città di Castello Riccardo Marchetti. Cenciarini è l'unico candidato in corsa, perché il segretario regionale del Carroccio Virginio Caparvi ha rinunciato a schierare contro di lui prima Luciano Capoccia, di Deruta, e poi addirittura il sindaco di Foligno Stefano Zuccarini. Entrambi avrebbero perso la partita, perché sul fronte no-al-candidato-di-Caparvi è finito naturalmente per convergere tutto il gruppo dell'ex senatore Luca Briziarelli, ad oggi in attesa di ricevere il provvedimento di espulsione annunciato da Caparvi qualche settimana fa e finora mai formalizzato.
IL RACCONTO
La partita era iniziata come un derby Capoccia-Cenciarini, vicini rispettivamente a Caparvi e Marchetti. Già ai giri di riscaldamento, però, il segretario regionale si è reso conto del rischio di finire in una partita dall'esito scontato che avrebbe rischiato di minare anche la sua posizione. A primavera, infatti, ci sono i congressi regionali. Quindi, meglio non rischiare così tanto.
Da lì la scelta di cambiare cavallo: via il militante di Deruta - criticato, tra l'altro, anche tra gli stessi caparviani per l'ostentazione di simboli di estrema destra - e dentro il pezzo da novanta, il sindaco della più grande città governata dalla Lega in Umbria, Stefano Zuccarini. L'idea era di calare il pezzo forte e indurre Cenciarini al passo indietro.
I sondaggi, però, sono andati male fin da subito. I rumors raccontano addirittura di telefonate e messaggi di stima inviati tra martedì pomeriggio e mercoledì mattina al primo cittadino di Foligno da altri sindaci leghisti che gli annunciavano la decisione di non sostenerlo al congresso perché in disaccordo con la linea Caparvi, e anzi gli consigliavano di non bruciare la sua candidatura. Stesso schema, sostanzialmente, da parte del gruppo di militanti vicini a Luca Briziarelli che ha ovviamente scelto di convergere sull'alternativa al candidato proposto da chi avrebbe intenzione di espellerlo dal partito. A quel punto è stato lo stesso Zuccarini a scegliere di rinunciare.
I NUMERI
Sabato sono chiamati al voto 248 militanti: per eleggere un segretario provinciale e 10 membri del direttivo. Per il segretario la partita è scritta, Per il direttivo corrono in 16: Luigi Becchetti, Luciano Capoccia, Cristian Dell'aira, Fabrizio Gareggia, Francesco Grilli, Alessandro Gori, Fabio Graziani, Marco Grosso, Lorenzo Mattioni, Lorenzo Nardelli, Vilma Palomba, Ferdinando Piazzoli, Roberto Pierotti, Goffredo Pucci, Eleonora Reali e Luana Sensini,
Alcuni derby sono curiosi: ad esempio a Perugia, uscita spaccata dal congresso cittadino, va in scena il duello Palomba-Mattioni, ad Assisi Gareggia contro Pierotti (sponsorizzato dal capogruppo in consiglio regionale Stefano Pastorelli, caparviano), e a Deruta sarà Pucci contro Capoccia.
IL PROSSIMO CAPITOLO
Con un congresso provinciale così, gli esiti della partita per la leadership regionale diventano assolutamente aperti.

Non solo, la Lega vive i travagli interni in un momento che dire delicato è poco: di fatto sta per perdere un assessore regionale per far posto ad un uomo di Fratelli d'Italia. La presidente Donatella Tesei ha rimarcato che è sua intenzione far entrare il partito di Giorgia Meloni nell'esecutivo - «è una cosa politicamente corretta» - e il sacrificato di turno sarà molto probabilmente l'assessore alla Sanità Luca Coletto. Come fa un partito così diviso ad imporre alla sua presidente un risarcimento all'interno dell'Esecutivo?

© RIPRODUZIONE RISERVATA