Pensionati, incubo truffe con le false mail dell'Inps. «Decine di segnalazioni»

Lunedì 7 Marzo 2022 di Selenio Canestrelli
Pensionati, incubo truffe con le false mail dell'Inps. «Decine di segnalazioni»

Allerta truffe per pensionati e anziani, si alza l’asticella dei trucchi per far cadere in trappola le vittime, che sono sempre più in crescita nella regione.

L’ultimo caso è accaduto nello spoletino, dove una giovane donna sarebbe stata raggirata da un messaggio nel quale le si chiedeva il proprio iban bancario. La poveretta pare sia subito cascata nella trappola per intervenire solo successivamente, rivolgendosi alle forze dell’ordine e alla propria banca per cercare di fermare il presunto raggiro. A renderlo noto è l’associazione mutilati e invalidi civili dell’Umbria: «Oramai è una vera e propria allerta truffe – dice Enrico Mariani, presidente regionale dell’Anmic – Ci arrivano quasi settimanalmente molte segnalazioni di tentativi di inganni, ma anche di raggiri. Molti vengono da noi, che assistiamo le “vittime” aiutandole a presentare denuncia alle autorità e dicendo loro di fare attenzione prima di rispondere ai messaggi di posta elettronica, telefonate e messaggini al cellulare». Insomma, il fenomeno non si arresta tanto che lo stesso Inps ha preparato un dossier per cercare di arginarlo il più possibile, segnalando le cinque tipologie di truffe più utilizzate dai malviventi. E in molti ci cascano e non tutti denunciano il raggiro: in base a una stima di FederAnziani, in relazione ai dati del ministero dell’Interno, sarebbero stati oltre 20mila gli anziani vittime di truffa a fine 2020 in Italia, dato che rapportato per la nostra regione potrebbe tradursi in oltre 300 vittime nel giro di 12 mesi. Ma questa, come detto, è solo la punta dell’iceberg del fenomeno, con l’Inps che mette in guardia su internet, email, sms, app e social network “che sono ottimi canali attraverso i quali curare i propri contatti e reperire notizie e informazioni”. Un vero e proprio vademecum che secondo l’Istituto vuole mettere in allerta gli utenti e segnalare i tentativi di frode o raggiri che si verificano con diverse modalità, ma tutti finalizzati al furto di dati personali e sensibili. Ed ecco il motivo di questo dossier che elenca tra le truffe online il phishing, i tentativi di truffa a tema Covid-19, le truffe telefoniche e i falsi funzionari Inps, ma anche presunti prestiti e pubblicità ingannevole. “Una delle truffe più diffuse e pericolose è il phishing – fa sapere l’Istituto - Questa è un tipo di frode informatica che mira al furto dei dati sensibili attraverso l’invio di email che fingono di provenire dall’Istituto. In questo caso non vanno comunicati i dati sensibili: si tratta di false email che invitano ad aggiornare i propri dati personali o le proprie coordinate bancarie, tramite un link cliccabile, per ricevere l’accredito di pagamenti e rimborsi da parte dell’Istituto. In alcuni casi il link apre una falsa pagina dei servizi Inps”. Che si dice in prima linea, «al fianco di cittadini e imprese, nella gestione degli effetti più deleteri della pandemia da Covid-19, emergenza che è stata prima sanitaria e poi socioeconomica. In questo contesto diversi malintenzionati hanno provato a diffondere email di truffe a tema pandemia. All’Istituto sono giunte segnalazioni da parte di utenti che avevano richiesto l’indennità specifica. A loro sono arrivate email che proponevano di cliccare su un link per ottenere il pagamento del bonus 600 euro. Un altro tentativo di truffa informava di un fantomatico nuovo bonus che l’Inps avrebbe dovuto erogare, mentre in altri casi lo strumento di contatto è stato un Sms attraverso il quale si invitano gli utenti a cliccare su un link per aggiornare la propria domanda covid-19 e si induce a installare una app malevola». Insomma, tutte comunicazioni, sia via email sia via Sms, «che non sono inviate dall’Inps. Eventuali sms che l’Istituto dovesse inviare non conterrebbero link a siti web, l’unico accesso ai servizi Inps è tramite il sito istituzionale. Inoltre, l’Istituto ha più volte smentito categoricamente l’esistenza di benefici diversi da quelli già previsti dalle norme e ha precisato che tutte le prestazioni di competenza dell’Inps sono presenti sul sito istituzionale».

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