Fontivegge e i baby-tossici, l'ultima denuncia: «Vendono ai locali alcol rubato per comprare una dose»

Venerdì 7 Gennaio 2022 di Egle Priolo
Gocce di sangue per le scale e siringhe abbandonate

PERUGIA - La droga e quelle vite buttate a nemmeno vent'anni.

Con gruppi di ragazzini forse nemmeno maggiorenni che vendono la loro giovinezza per una dose. Senza rispetto per se stessi ma neanche per gli altri, ottenebrati solo dalla ricerca del prossimo grammo di fuga dalla realtà.

È quello che emerge dai racconti di chi lavora e vive a Fontivegge e descrive lo sparuto ma organizzato esercito di ragazzini pronti a tutto per la quotidiana dose di droga. Tra loro, le più note sono le due giovani di cui da tempo ci si occupa su queste colonne: trovate a drogarsi, spesso con l'ago ancora nel braccio, in mezzo ai palazzi tra via Cortonese e l'Ottagono. Una è stata segnalata alla prefettura solo pochi giorni fa e la speranza è che possa servire a qualcosa, a risvegliarla da questo torpore lisergico e indotto da chissà quale esperienza di vita.
Ma lei e la sua amica – protagoniste del video choc che l'estate scorsa ha fatto il giro dei residenti di Fontivegge e raccontato dal Messaggero – sono solo due volti del gruppetto di giovani e giovanissimi diventati da mesi ormai un problema per i residenti perché spesso sorpresi a bucarsi negli spazi condominiali se non addirittura all'interno degli ascensori. «Qual è la situazione? Un dramma – spiega un attento conoscitore della zona, impiegato a Fontivegge in una delle aree più critiche intorno alla stazione -. Intendo dire che questi ragazzi si bucano ovunque, lasciano schizzi di sangue e siringhe in giro. Senza preoccuparsi di chi può andare a toccare, magari qualche bambino». È proprio questo uno dei rischi messi maggiormente in evidenza dai residenti: Fontivegge magari non è un quartiere dove i più piccoli vanno in giro senza adulti, ma la preoccupazione che in qualche momento di distrazione un bambino possa inciampare in una siringa o raccogliere un fazzoletto sporco di sangue, purtroppo esiste. E non solo. «Oltre a questo urinano, vomitano e defecano – prosegue la denuncia del lavoratore -. Tutto nei condomini o dentro le scale». In quel dedalo di palazzi diventati purtroppo famosi per questo tipo di abitudini, con la rabbia dei residenti che sono costretti a vivere scene di degrado non immaginabili e che non si stancano di denunciare la situazione.
Situazione che passa anche per come questi giovani vendano la loro vita al buio di dose. Ci sono purtroppo le ragazzine notate spesso direttamente a prostituirsi per racimolare i soldi per un'iniezione, ma adesso emerge anche una prassi che andrebbe investigata, per le responsabilità che non sono più quelle di giovani tossici. «Alcuni di loro – è la testimonianza - rubano nei centri commerciali, specialmente alcolici, per poi rivenderli a locali in zona. Un modo per ottenere i soldi utili per procurarsi la dose». Chi lo afferma sa che non è una leggenda. Ma solo l'ennesimo, pessimo capitolo di una tragedia che investe tutti.

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