Emergenza Coronavirus,
è tempo di passare alla fase due

Lunedì 30 Marzo 2020 di Vanna Ugolini
Andrea Crisanti, quando era ricercatore alla sede di Terni dell'Università di Perugia

TERNI Sono molto più che uno sfogo le parole della dottoressa, medico di base, sconfortata dall'inadeguatezza degli strumenti forniti a lei e ai suoi colleghi per affrontare questa emergenza, che in un video mostra come il kit della protezione civile sia  in realtà  un sacchetto della spesa con dentro mascherine di carta e un pugno di guanti. Sono l'emblema di come, a un mese dalla "nostra" emergenza, da un mese cioè da quando è stato scoperto, il paziente 1 dell'Umbria, il giovane di Montecastrilli, ci sia ancora molto da fare per mettere in moto una macchina organizzata e passare a una fase meno caotica.

Pochi giorni fa l'Ordine dei Medici di Terni ha pubblicato una lunga lettera in cui elenca tutto quello che manca per far lavorare in sicurezza i medici e gli infermieri: protezioni adeguate, non mascherine di carta (perchè se Ast e la Ternana le trovano e le regalano all'ospedale, non le trova la Protezione civile?). La consapevolezza che, se si fa un intervento in casa per una visita o per una emergenza, l'operatore sappia se entra a contatto con un paziente positivo o, perlomeno, in isolamento volontario, in modo da potersi tutelare. I videocitofoni per la guardia medica e i pannelli protettivi quando si fa il triage a un paziente che arriva e via dicendo. Una lunga serie di raccomandazioni pratiche che si affiancano alle necessità dei medici che lavorano in corsia. Fatti concreti, anche abbastanza semplici da mettere in atto, ma comunque ci vuole qualcuno che si metta a organizzare tutto questo.
Anche sul versante tamponi, invocati come la manna dal cielo- e sicuramente considerati, ormai, importanti da tutti -, c'è ancora grande confusione.
L'assessore alla Sanità Coletto della Regione Umbria, li annuncia di continuo ma non si sa bene se, intanto, i laboratori siano attrezzati per "leggerli". E poi, una volta fatti, se si scopre che ci sono molti sanitari positivi, si è predisposto un elenco di volontari che entrino a prendere il loro posto? O, perlomeno, si è pensato a una riorganizzazione dei servizi per sostituire i sanitari che, risultati positivi asintomatici, dovranno stare a casa?
In questo momento l'unica cosa certa è l'impegno dei sanitari che sono in prima linea e qualcuno, purtroppo, è già risultato positivo.
Un'ultima annotazione. Il professor Andrea Crisanti era ricercatore all'Università di Perugia, sede di Terni. Lui, come Roberto Battiston, il professore che sta dietro le quinte della straordinaria carriera di AstroSamantha, non hanno evidentemente mai trovato qui terreno fertile per i loro studi. Ora Crisanti, professore a Padova, sta facendo uno degli studi pilota più all'avanguardia per il contenimento del virus. Da molte altre università arrivano idee e ricerche (il respiratore con doppia valvola, lo studio sull'importanza della vitamina D per i malati di Covid, il farmaco per l'artrite reumatoide utilizzabile anche contro il Covid 19 e così via) che contribuiscono a dare un po' di luce a questo periodo nero.

Il board dei nostri scienziati cosa sta facendo?

Ultimo aggiornamento: 21:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA