Taglio del cuneo fiscale, beneficio per 100mila lavoratori umbri. I sindacati: «Ma qui salari e stipendi più bassi. E i giovani se ne vanno»

Sabato 22 Aprile 2023 di Luca Benedetti
I segretari regionali dei sindacati. Da sinistra Manzotti (Cisl), Paggio (Cgil) e Molinari (Uil)

 Il beneficio del taglio del cuneo fiscale può toccare le buste paga di quasi uno lavoratore umbro su tre. Il taglio aggiuntivo rispetto a quello già in vigore, sale di un altro 1%. Questo significa che lo sconto (servizio in pagina Nazionale) arriverebbe al 4% per gli stipendi fino a 25 mila euro l’anno e al 3% per quelli tra 25 mila e 35 mila euro. Previsti aumenti che, al netto delle tasse, oscillerebbero da poco meno di 10 euro al mese per uno stipendio di 15 mila euro a poco più di 16 euro per una retribuzione di 35 mila euro l’anno.
I centomila lavoratori interessati li stima Angelo Manzotti, segretario regionale della Cisl: «Il dato può avvicinarsi a quel numero rispetto alle 270mila persone che in Umbria prendono uno stipendio, che sia il settore pubblico o quello privato. A chi andrebbero i benefici? Al mondo della cooperazione, a quello dei servizi, ma in qualche caso anche a chi lavora nella pubblica amministrazione. Può andare bene, ma non basta». Numeri e analisi arrivano nel giorno il cui Cgil, Cisl e Uil annunciano le iniziative regionali in occasione del Primo Maggio.
L’ANALISI
«Il fatto che quasi un lavoratore umbro su tre- analizza Manzotti- è interessato dal taglio del cuneo fiscale va letto anche in un altro modo. Perché dimostra che da noi stipendi e salari sono più bassi della media nazionale. E questo è un problema che è legato alla produttività. Cioè progettazione e commercializzazione dei prodotti avvengono al di fuori delle imprese umbre che mettono sola la manifattura. E questo porta a una redditività del lavoro bassa». «Lo dicono- aggiunge Maria Rita Paggio, segretario regionale della Cgil- i numeri. Qui da noi il reddito medio è di 12mila euro per la provincia di Perugia e 9.400 a Terni. Quello nazionale è di 12.473. Basta questo per dire dei nostri problemi. E sapete qual è la conseguenza di queste situazione? Che i nostri giovani sono costretti a lasciare la regione. Si innesca un circolo negativo: stipendi bassi, bassa produttività e lavoro che non è di qualità per il livello di preparazione dei nostri ragazzi. Questo porta a fare i conti con una regione sempre più anziana dove, tra l’altro, rispetto alla provincia di Bolzano c’è un’aspettativa di vita media di sei anni più bassa. Una popolazione sempre più anziana porta alla necessità di avere un welfare che in questi anni è stato minato, basti pensare alle difficoltà che hanno le famiglie a curarsi. Tant’è che c’è chi deve scegliere tra curarsi e mangiare e non ci sono neanche casi isolati. Ecco perché le politiche del bonus non bastano».
LA STABILITÀ
Ecco perché i sindacati chiedono di investire sulla stabilità in una regione che vanta circa 60mila contratti di lavoro precari, tra quelli a termine o coperti con partite Iva. «Se non si investe su stabilità e sicurezza del lavoro– dicono Cgil, Cisl e Uil- se non si alzano i redditi di questo paese, che in Umbria sono ancora più bassi della media nazionale (Perugia si piazza al 32esimo posto tra le 107 province italiane e Terni al 57esimo), non c’è possibilità di rialzarsi».
«Questo è il motivo per cui- aggiunge Maurizio Molinari, segretario regionale della Uil- quello di quest’anno sarà un Primo Maggio diverso, perché arriviamo al paradosso che quanti hanno un lavoro rischiano la povertà. Serve uno scossone, serve una sveglia. Ho la sensazione che la politica sia staccata dalla realtà». Non solo lavoro, i sindacati rilanciano anche la sfida sulla sanità ricordando i tavoli aperti con la Regione.
LA MANIFESTAZIONE
Sarà Umbertide a ospitare la manifestazione regionale del Primo Maggio di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria.

Una scelta non solo legata alla grande tradizione della festa dei lavoratori nella città, ma soprattutto alla volontà dei sindacati di dare un forte messaggio di vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto. Il concentramento è previsto alle 9,15 in piazza Gramsci da dove partirà il corteo storico, con la tradizionale sfilata dei mezzi agricoli, fino a piazza del Mercato, dove si terranno i comizi del segretari generali Maria Rita Paggio (Cgil) Angelo Manzotti (Cisl) e Maurizio Molinari (Uil). La giornata diventa anche un passaggio per la manifestazione interregionale di Bologna a cui parteciperà l’Umbria.

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