«Vaccinati infetti in ospedale perché con altre patologie»

Martedì 31 Agosto 2021 di Fabio Nucci
Il polo vaccinale di San Marco a Perugia

PERUGIA «La vaccinazione resta l’unica via per uscire dalla pandemia». L’epidemiologa Carla Bietta, componente del Nucleo regionale di monitoraggio, lo ribadisce a chiare lettere precisando come i (pochi) vaccinati che si contagiano e finiscono in ospedale sono per lo più alle prese già con altre patologie. Parole che arrivano in una fase epidemica di sostanziale stabilità ma con la curva che fa fatica a scendere sotto i 700 casi settimanali, con l’incidenza che negli ultimi giorni è lievemente risalita, specie in provincia di Terni. E tra domenica e lunedì mattina, nonostante l’esiguo numero di tamponi processati, sono 28 i casi scoperti, il dato più alto emerso durante un giorno festivo dal 3 maggio.
I prossimi saranno giorni chiave per capire che direzione prenderà la curva epidemica, considerando i positivi certificati al rientro dalle vacanze e in vista del ritorno sui banchi di scuola. «In questo periodo estivo la ripresa pandemia è dovuta alla circolazione della variante Delta che ha un’altissima contagiosità, molto più alta di quelle che conoscevamo», spiega la dottoressa Bietta, intervistata dal Tgr Umbria. «Questa ondata ha coinvolto prevalentemente popolazione non vaccinata, giovani tra i quali c’è stata un’esplosione di contagi avendo rilevato in alcune classi di età incidenza molto consistenti». Nella settimana 16-22 agosto, quasi 300 casi per 100mila abitanti nella fascia 14-18 anni, quasi 250 in quella 19-24. Ieri, intanto, a fronte di 1.470 tamponi (522 processati con test molecolare) sono stati scoperti 28 nuovi positivi, con un’incidenza dell’1,90%, comunque in linea con la media mobile (su 7 giorni), pari all’1,8%. C’è però una nuova vittima, la terza nell’ultima settimana, e risulta quindi un posto in meno occupato in terapia intensiva dove ora figurano sei degenti Covid, mentre in 51 restano in area medica. Spiega però la dottoressa Bietta. «Gli indicatori di gravità, ricovero ordinario, in terapia intensiva e decesso, sono rimasti a livelli più bassi se paragonati alle ondate precedenti della pandemia». In ospedale finiscono soprattutto persone non vaccinate, ma capita di ricoverare anche immunizzati. «È una piccola parte di popolazione vaccinata – aggiunge l’esperta del Nucleo epidemiologico regionale – che in termini percentuali è residuale rispetto al totale dei vaccinati; pazienti che nella maggior parte dei casi hanno più di 60 anni e hanno altre patologie. Questo resta un elemento critico».
A livello territoriale, si registra una ripresa dell’incidenza cumulativa in alcuni piccoli comuni (Montegabbione, Polino), ma negli ultimi giorni c’è stata una ripresa anche a Todi (ieri 4 nuovi casi, 25 nell’ultima settimana) e Deruta (+5 casi, 12 settimanali).

La città di Jacopone con Orvieto è l’unica sopra i 15mila abitanti con più di 150 casi settimanali ogni 100mila abitanti. «Continuiamo a monitorare e ad avere un occhio attento per cercare di arginare ogni piccolo focolaio – aggiunge Carla Bietta – e il contact tracing che viene fatto sul territorio ci aiuta. Ma se la popolazione si vaccina e se riusciamo a mantenere questo ritmo di profilassi, che porta la nostra regione a un tasso di copertura tra i più elevati in Italia, abbiamo buone probabilità di contenere questa ondata. La vaccinazione è l’unica via per uscirne». Secondo l’ultimo report della struttura commissariale centrale, in Umbria restano ancora da vaccinare 7.600 over 80 nella cui fascia d’età l’immunizzazione è all’89,7% contro il 91,7% nazionale. Dato sopra la media italiana tra i settantenni, con l’89,5% di immunizzati (87,7% nazionale), sessantenni, 86,1% (82,3%) e cinquantenni, 77,4% (74,1%). Regione in ritardo nella fascia 16-19 anni, nella quale la copertura con unica o doppia dose è al 31,1% (44,5%) e ai minimi nel Paese nella fascia 12-15 anni dove si registra il 3,2% di immunizzati (15,7% nazionale), terzo dato più basso dopo Toscana e Piemonte. Domenica intanto sono state somministrate 1.940 dosi, 1.104 ieri (dato provvisorio), con 1.542 nuovi vaccinati. Al 70,54% la copertura con intero ciclo, all’81,1% considerando anche chi è in attesa di richiamo.

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