Covid, il calo degli attualmente positivi è più lento rispetto al resto d'Italia. Ottantamila ancora senza copertura del vaccino

Domenica 6 Febbraio 2022 di Fabio Nucci
Covid, il calo degli attualmente positivi è più lento rispetto al resto d'Italia. Ottantamila ancora senza copertura del vaccino

PERUGIA Dopo aver anticipato il picco epidemico nazionale e, di conseguenza la discesa della stessa curva, l’Umbria ora si distingue per una riduzione più lenta degli attualmente positivi. A fronte del -20% registrato a livello nazionale, nella regione i casi attivi nell’ultima settimana sono scesi del 15%. Sul versante ricoveri ordinari, invece, al -6% nazionale corrisponde un +8%, rispetto a sette giorni fa. L’andamento dell’epidemia resta tuttavia discendente, con 1.453 nuovi positivi comunicati ieri. Contagi in discesa anche, sul versante scuola con 4mila casi nella settimana 24-30 gennaio nella fascia 3-18 anni, secondo l’ultimo report del Nucleo epidemiologico, quasi il 5% in meno. Intanto oggi il primo vax day libero dell’anno negli hub territoriali.
La mini ritirata del virus continua anche se a un ritmo che ora risulta più lento rispetto al trend nazionale, più accentuato per gli attualmente positivi che in una settimana si si sono ridotti di 3.615 unità, perdendo il 15% della consistenza (-20% nazionale). Sul versante ospedaliero, si è passati dai 207 degenti totali del 29 gennaio ai 224 registrati il 5 febbraio mattina, con una crescita dell’8,2% (-6% a livello nazionale). In valore assoluto il dato è considerato sotto controllo dai vertici sanitari della Regione e conforta soprattutto quello relativo alle terapie intensive la cui saturazione è scesa al 4,7%, con solo sei posti letto occupati da pazienti Covid, tre in meno rispetto al giorno precedente, ma con un ingresso a reparto. La fase di contenimento delle diagnosi prosegue e i 1.453 nuovi casi scoperti venerdì segnano il dato più basso registrato in un giorno feriale dal 24 dicembre. Sull’orizzonte settimanale c’è una riduzione del 16,8% (-30,7% in Italia) confermata anche dal calo del tasso di positività dei tamponi (-4,4%). Ma va considerato che il rapporto tra casi testati (che possono aver fatto uno o più tamponi) da un paio di settimane è superiore al 90%, dato che indica un limitato impatto dello screening, coi tamponi eseguiti prevalentemente in caso di sintomi o per asseverare il tracciamento scolastico. Si rileva tuttavia una riduzione, dal 12,2 al 10,6% nel tasso di positività mobile (su base settimanale) dei tamponi, media di un andamento analogo che interesse test privati e pubblici. Sul versante decessi si conferma una fase di “plateau” che da ormai tre settimane vede la curva oscillare intorno ai 30 casi letali: venerdì sono state segnalate altre tre vittime, nei comuni di Magione, Foligno e Bastia Umbra. La diffusione territoriale del virus resta omogenea e si sta riducendo un po’ ovunque: solo Giove, Lugnano in Teverina e Montone presentano un’incidenza sopra i 2mila abitanti.
Rielaborando i dati del Nucleo epidemiologico per d’età aggiornati al 30 gennaio, nella fascia scolastica 3-18 anni figuravano 4.005 casi, 195 in meno rispetto al monitoraggio precedente. La riduzione maggiore, del 6% circa, c’è stata nelle classi 6-10 e 14-18 anni. A proposito, queste sono ore di intensi contatti con il servizio Covidscuola col Dipartimento di prevenzione della Usl Umbria 1, ad esempio, che alla luce del Decreto del 4 febbraio ha rettificato i precedenti provvedimenti, annullando quelli sanitari emessi in precedenza per Primaria e Infanzia dove fino a 4 casi nella stessa classe o sezione è prevista la sorveglianza e il rientro a scuola senza sintomi.
Sullo sfondo, la campagna vaccinale che oggi conta di compiere un nuovo passo in avanti grazie al primo vax day libero dell’anno organizzato dalla Regione nei centri territoriali, senza prenotazioni che in una giornata sono scese di oltre 3mila unità.

Secondo il report settimanale del generale Figliuolo, intanto, in Umbria risultano quasi 80mila assistiti privi di copertura (almeno una dose o guarigione), la maggior parte, il 28,2%, concentrati nella fascia 5-19 anni. In una settimana, tra gli adulti c’è stato uno scatto maggiore verso gli hub vaccinali tra i cinquantenni (-8,5% nel totale dei senza copertura) e tra i ventenni (-9%).

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