PERUGIA Sale la febbre da rientro, il rialzo termico non è dovuto al virus ma all’attesa di un evento che in Umbria interessa oltre 113mila studenti e che da tutti è ritenuto indispensabile: il rientro a scuola in presenza e sicurezza.
INDICAZIONI
Da lunedì sul sito dell’Ufficio scolastico è pubblicato il documento “Indicazioni strategiche ad interim per la prevenzione e il controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in ambito scolastico (a.s. 2021-2022)” che rappresenta la summa delle indicazioni, dei dati e delle evidenze scientifiche emerse negli ultimi mesi con annesse “Misure d’intervento ipotizzabili in relazione agli scenari di circolazione”. Al momento i punti fermi sono le mascherine da tenere sempre, anche se il dibattito per farle abbassare alle classi con tutti ragazzi vaccinati è oggetto di grandi discussioni, il distanziamento di un metro (dove è possibile) e l’ultima novità che letteralmente si chiama “Piano per il monitoraggio della circolazione di Sars-Cov-2 nella scuola primarie e secondarie di primo grado”. Tradotto in termini significa “test salivari su base volontaria”.
DOCUMENTO
Nel documento concordato con il Governo in sede di Conferenza delle Regioni, in Umbria il monitoraggio dovrebbe interessare 3-4 Primarie e altrettante Medie inferiori per ciascun a provincia. Su una platea di 37.124 studenti della Primaria saranno invitati al test 804 con una previsione di adesione, quindi di teste campionabili, pari a 483 scolaretti. Più bassi i numeri delle Medie inferiori, platea di 23.998 studenti, con 521 invitati e 312 “testati”. Nel complesso ogni quindici giorni dovrebbero essere raccolti 795 campioni che fanno quasi 1.600 al mese. Questo intanto per due mesi ma il piano proseguirà almeno fino alla permanenza della fase di emergenza, anzi il ministro Bianchi proprio ieri pomeriggio alla Camera ha auspicato l’allargamento di questi test: «Credo che i test salivari siano la via – ha detto - e che vadano estesi al di là delle scuole sentinella, ma la materia è del commissario Figliuolo».
LE FAMIGLIE
Nella esperienza fatta in Umbria con lo studio pilota “per valutare il ruolo dello screening longitudinale tramite test salivare” che ha coinvolto 1.500 bambini di nove scuole elementari di Perugia, la raccolta dei campioni è stata fatta a scuola in auto somministrazione da parte degli stessi bambini (masticazione della “salivette” per un minuto) con la raccolta del campione da parte di personale della Usl. In questo piano nazionale la prima fase (due mesi) sarà analoga ma successivamente ”al fine di garantire maggior comfort familiare – c’è scritto sulle linee guida - e rispettare le modalità di raccolta (digiuno, prima di lavare i denti, ecc) si prediligerà la modalità di “auto-raccolta” al mattino appena svegli”. Ovviamente questa fase sarà preceduta da un preventivo iter informativo delle famiglie che avranno accettato di partecipare al piano. Il monitoraggio si baserà su un’adesione informata e volontaria da parte dei genitori/tutori e la sua accettazione non sarà in alcun modo vincolante sull’accesso alla scuola in presenza. Nel caso in cui si riscontrino soggetti positivi, si seguiranno, anche per i contatti, le indicazioni dei Dipartimenti di prevenzione sulla base delle procedure definite. Ecco che entrerebbe in campo il protocollo “Fase 4” della Regione.