Scuola, gli studenti vaccinati chiamati a esibire un “auto green pass”

Domenica 9 Gennaio 2022 di Remo Gasperini
Scuola, gli studenti vaccinati chiamati a esibire un “auto green pass”

PERUGIA E’ un mondo in surplace quello della scuola nonostante il decreto del 5 gennaio e la circolare a doppia firma ministeriale (Greco Miur e Rezza Salute) diffusa ieri dopo il confronto con i sindacati.

Al di là delle perplessità manifestate in merito al rientro in presenza di domani, ci sono ancora punti ritenuti poco chiari. E nella circolarità delle disposizioni scritte nelle circolari, bisticcio di parole pertinente, stavolta fa la comparsa una sorta di “auto green pass” ed entrano in ballo direttamente gli studenti delle secondarie di I e II grado che, da quanto è scritto nell’ultima nota, saranno chiamati a dimostrare “di aver concluso il ciclo vaccinale primario o di essere guariti da meno di 120 giorni oppure di aver effettuato la dose di richiamo”. Insomma, nel caso che nella loro classe ci siano due positivi, per rimanere in presenza con l’obbligo di tenere la mascherina Ffp2 per dieci giorni e non consumare pasti a scuola (anche la merenda?) a meno che non possano stare a due metri di distanza interpersonale, dovranno appunto esibire una sorta di “auto green pass” chi li differenzi da chi non è vaccinato e che quindi deve andare in quarantena per dieci giorni con test finale per la riammissione. Questa differenza tra vaccinati e non, con il connesso obbligo di controllo, mette i dirigenti scolastici sul chi va là e qui non ci sono distinzioni tra quanti hanno firmato l’inascoltato appello di proroga del rientro e chi non ha protestato. E’ vero che, come si legge nella circolare applicativa “l’istituzione scolastica, per effetto dell’intervento legislativo, è abilitata a prendere conoscenza dello stato vaccinale degli studenti in questo specifico caso”, ma come avverrà il controllo? Inevitabile che, soprattutto alle medie inferiori, ci debba essere un coinvolgimento dei genitori e se il virus continua a diffondersi a questa velocità in molti dalla sera alla mattina saranno chiamati a dimostrare che il proprio figlio ha diritto a stare a scuola in presenza. Gireranno mail? I ragazzi si presenteranno alla porta con la copia della attestazione sulla avvenuta vaccinazione? I presidi stanno in surplace aspettando di vedere cosa succederà da domattina magari per prendere una linea di condotta comune.

I SINDACATI

Sul fronte sindacale l’incontro di ieri mattina con il ministro non ha fugato i dubbi sulla gestione dei contagi né sulla capacità di tracciamento della Asl anche se per i tamponi sono state chiamate in campo ancora di più le farmacie che possono fare i tamponi di rientro oltre quelli di screening volontario gratuito. Dice Rita Coccia di Anp sulla scia del presidente nazionale Giannelli: «E’ molto improbabile che il sistema sanitario, nonostante il supporto delle farmacie nell’esecuzione dei tamponi per gli studenti della scuola secondaria, possa smaltire tempestivamente l’enorme carico di lavoro”. E Anp ricorda anche che finora le promesse mascherine Ffp2 non sono state consegnate alle scuole. Da parte sua Domenico Maida della Flc Cgil ricorda che «la circolare non risolve le criticità e i dubbi segnalati dalle scuole. Ancora una volta tutte le difficoltà di gestione dell'aumento dei contagi vengono scaricate sulle scuole. Tutto questo perché in questi due anni nessuna delle misure richieste è stata messa in campo: trasporti dedicati per gli studenti, presidi sanitari nelle scuole, riduzione del numero degli alunni per classe, distanziamento, organico aggiuntivo. Il tema vero non è la Dad che è uno strumento rispetto alla quale non abbiamo alcuna preclusione ideologica. Il punto è che in questi due anni la scuola non è stata messa nelle condizioni di poter fare il proprio lavoro in sicurezza».

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