Covid, curva stabile. L'epidemiologo Fabrizio Stracci: «Evitiamo rischi inutili, migliorando capacità di monitoraggio e sequenziamento»

Mercoledì 12 Maggio 2021 di Fabio Nucci
Covid, curva stabile. L'epidemiologo Fabrizio Stracci: «Evitiamo rischi inutili, migliorando capacità di monitoraggio e sequenziamento»

PERUGIA - A due settimane dal ritorno in zona gialla e dalle riaperture, la curva dei contagi in Umbria resta stabile ma con ancora un centinaio di nuovi casi al giorno. Ma nessuna impennata di infezioni, salvo qualche eccezione in alcuni territori. La prudenza resta tuttavia d’obbligo, richiamata da tutto l’orizzonte scientifico. Il controllo del virus tramite restrizioni residue e misure di protezione-prevenzione da una parte, l’avanzare della vaccinazione dall’altra, sembrano diventate due forze che si compensano e tengono bassa la curva.
I rischi legati al virus non sono certo scomparsi, ma oggi è possibile fare altre valutazioni, sfruttando il momento, magari, per perfezionare alcuni aspetti della lotta all’epidemia. «Dato che prevale una tendenza alle aperture giustificata dalla vaccinazione e dall'arrivo della buona stagione – rileva Fabrizio Stracci, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell’Università di Perugia - oltre alla raccomandazione di non correre rischi inutili, sarebbe sensato perfezionare le nostre capacità di monitoraggio. Questo per essere in grado di intervenire tempestivamente in caso di sorprese: parliamo di perfezionamento dei sistemi di contact tracing e sorveglianza, ad esempio nelle scuole, ma anche di sorveglianza delle informazioni sulle infezioni nei vaccinati con sequenziamento». Sullo sfondo, infatti, rimane lo spettro delle varianti, la circolazione di quelle note ma anche il rischio che ne compaiano altre “particolarmente sfavorevoli”.
L’analisi dei dati e dei modelli matematici operata dal docente dell’UniPg, Luca Gammaitoni, conferma l’assenza di scossoni nell’evoluzione dell’epidemia. «Il quadro è confortante e le riaperture decise due settimane fa non stanno producendo effetti negativi che siano significativi sull’andamento dei contagi», ha spiegato all’Ansa il docente dell’ateneo perugino che ha rinnovato la necessità di mantenere la massima attenzione nei comportamenti. «Ormai da qualche giorno si assiste a un rallentamento della decrescita della curva epidemiologica ma questo si registrava anche nei giorni precedenti alle riaperture, segnale che forse i comportamenti individuali le hanno in qualche modo anticipate». Per il professor Gammaitoni è come se in questo momento dai numeri emergano due fenomeni. «Da un lato c’è un aumento dei contatti sociali e dall’altro l’aumento del numero dei vaccinati. Il fatto che il quadro epidemiologico non si modifichi significativamente vuol dire che c’è una compensazione. Anzi, l’effetto dei vaccini può essere considerato in qualche modo prevalente». La prudenza, tuttavia, resta d’obbligo. «In numeri assoluti i valori dei principali parametri di questa fase – aggiunge il fisico - sono oltre 5 volte più alti di quanto registrato a ottobre».
Basti pensare che ai 114 nuovi casi sono corrisposti solo 16 guariti, con gli attualmente positivi aumentati di 98 unità risaliti a 2.654, numero che riporta al 20 ottobre, alla vigilia della seconda ondata. Dopo la mini impennata di lunedì sono tornati a scendere i degenti-Covid ordinari (-3) ora 140 cui si aggiungono 20 pazienti in intensiva, con un ingresso nel reparto, il sesto in quattro giorni con zero decessi per il secondo giorno consecutivo. Quanto alla mappa del contagio, si registra un lieve ritorno in provincia di Terni dove l’incidenza cumulativa è risalita a 90 casi settimanali ogni 100mila abitanti, con casi in crescita nel capoluogo, ad Acquasparta e Montecastrilli. Incidenza stabile intorno a 65 in provincia di Perugia.
Fabio Nucci

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