Il virus rallenta, ecco numeri e motivi
la fascia 18-39 anni è la più colpita

Mercoledì 18 Novembre 2020 di Fabio Nucci
Il virus rallenta, ecco numeri e motivi la fascia 18-39 anni è la più colpita

PERUGIA I numeri del lunedì confermano l’indebolimento della curva dei contagi, con i casi settimanali che, dopo il picco del 12 novembre, sono in calo per il quinto giorno consecutivo. Inoltre, si è registrato anche uno dei tassi di positività dei tamponi più bassi, con 351 nuovi positivi scoperti a fronte di 5.603 esami, pari al 6,26%. Non accennano a diminuire i decessi: ieri altri 13 col totale arrivato a 275, dato comunque in linea con l’elevato numero di casi registrati negli ultimi 40 giorni. Intanto, continua ad aumentare l’età mediana dei contagi, arrivata a 45,4 anni; cresciuta di un anno rispetto a fine ottobre.
Con altre 13 vittime, 69 nell’ultima settimana (nuovo picco) le morti Covid continuano a funestare i bollettini giornalieri. Un dato assoluto che spaventa ma che statisticamente va messo in relazione con l’impennata di positivi avvenuta a partire dal 9 ottobre. In tale lasso di tempo, infatti, ci sono stati 188 decessi a fronte di 16.604 casi censiti. Ne consegue una letalità pari all’1,13%, inferiore al tasso registrato dall’inizio dell’epidemia, pari all’1,42%. Basti pensare che fino al 30 giugno, lo stesso indicatore era pari al 5,5% (80 decessi su 1.441 positivi). Dei deceduti segnalati ieri, quattro sono avvenuti in ospedale: due in quello di Terni, due donne di 89 e 90 anni residenti a Montegabbione e a Stroncone; due a Città di Castello, un uomo di 76 anni residente a Trevi e una donna di 75 di Siena. Si sono registrati inoltre 4 decessi a Perugia e due a Deruta, gli altri distribuiti tra Todi, Amelia e Castel Ritaldi: in questo caso si stratta della prima vittima Covid che il Comune aveva segnalato già sabato.
Passando agli altri indicatori “termometro” dell’epidemia, si raffreddano quelli relativi a ricoveri e terapie intensive: il totale dei degenti è sceso a 438 con nove pazienti in meno in ospedale e un dato settimanale cresciuto di appena nove unità, il dato più basso dal 6 ottobre. In discesa (ma occorre tenere conto anche dei decessi avvenuti in ospedale) anche il dato delle rianimazioni dove al momento figurano 70 pazienti, due in meno rispetto al giorno precedente col dato settimanale cresciuto di 4 unità. Passando ai contagi, i 5.603 tamponi processati ieri hanno restituito 351 positività con un tasso che dal 37,5 è passato al 6,26%, la metà rispetto al dato calcolato sui dati aggregati settimanali dai quali risulta un’incidenza del 12,18, in calo dal 5 novembre, data col tasso di positività più elevato, 15,38%. In calo anche l’incidenza di contati sui casi testati, ieri pari al 16,15%, con 351 casi su 2.173 persone sottoposte a tampone. Il dato settimanale si attesta al 27,6%, in discesa rispetto ai sette giorni precedenti e sotto la media nazionale.
Quanto all’età, considerando i 19.510 casi totali censiti dall’inizio dell’epidemia, il dato mediano è pari a 45,44 anni, segnando uno scatto di un anno rispetto al dato del 29 ottobre. Nell’ultima settimana la progressione relativa maggiore c’è stata tra gli over 80 con 293 casi pari a una crescita del 25%, a seguire la fascia 65-79 (+21,7%) e quella 14-17 (+21,4%). Considerando il dato assoluto, la maggior concentrazione di casi si ha tra i 40 e i 64 anni che, però, rappresenta anche la fascia più popolata. Se, ad esempio, rapportiamo il numero dei casi certificati nelle ultime due settimane rispetto al numero di residenti appartenenti a quella fascia d’età, si scopre che l’incidenza maggiore di positivi (dal 3 al 17 novembre) c’è stata tra persone di età compresa tra 18 e 39 anni con 100 contagi ogni 100mila residenti. L’altra fascia d’età più bersagliata è la 40-64 anni, con un’incidenza pari a 99,5.
Passando all’incidenza dei casi attivi sulle singole città, l’elevato numero di guariti (333) non ha determinato la “liberazione” di alcun comune ma ha generato una riduzione dell’indicatore riferito alla popolazione. I comuni con il numero di positivi attuali più alto rispetto ai residenti restano Scheggino, Bettona, Bastia Umbra, Assisi e Giano dell’Umbria. Sono invece 28 quelli che, per effetto delle guarigioni, hanno visto scendere il numero degli attualmente positivi, cresciuti invece di 25 e 22 a Foligno e Spoleto.



 

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