PERUGIA - I numeri sono pesanti.
I NUMERI DELLE RSA
Alla data di mercoledì sono morti sei ospiti delle Rsa umbre. Tre di Fontenuovo e tre della residenza protetta Seppilli, entrambe di Perugia. Il totale dei positivi nelle case di riposo tocca quota 339 con 29 ricoverati e 8 negativizzati. Dei 339 infetti, 227 sono ospiti delle strutture, un medico, cinque infermieri, 57 Oss e 51 tra animatori e operatori. La situazione più pesante è quella di Fontenuovo con 72 casi(54 ospiti positivi) oltre ai tre morti, la casa San Giuseppe a Monteluce (34 casi, 31 sono ospiti), l’istituto Casoria di Assisi (12 ospiti su ventisei positivi totali) e l’Opera Pia Bartolomei Castori di Foligno con 51 positivi, di cui 38 sono ospiti. Venticinque casi positivi a Le Grazie di Terni, trentadue alla Residenza Servita “Villa Alberta” di Orvieto con 24 ospiti coinvolti. Una situazione molto complessa dopo che durante la prima fase dell’epidemia, la Rsa dell’Umbria avevano tenuto.
GLI OSPEDALI
Situazione complessa anche negli ospedali: dal primo settembre a giovedì si sono infettai 408 addetti della sanità regionale. I guariti sono 103. Il dato degli infetti è pari al 2,97% della forza lavoro del totale degli addetti che sfonda le 13mila unità. I più colpiti dal Covid-19 sono gli infermieri: segnalati 148 casi in tre mesi. Malati anche 75 medici chirurghi dipendenti e 59 medici chirurghi convenzionati. Ventiquattro gli Oss che devono fare i conti con il virus, 15 tecnici di laboratorio, dodici tecnici di radiologia e otto collaboratori amministrativi professionali. A cui si aggiungono i quattro di ieri per il caso scoperto a Branca. «Non c’è ancora alcun segnale che faccia dire di una flessione», spiega il dg della sanità regionale, Claudio Dario sul fronte degli ospedali e dell’andamento del virus parlando nel tradizionale briefing settimanale dal palazzo del Broletto. Proprio sul fronte dell’andamento dei posti letto in ospedale, dalla Regione sottolineano che non c’è alcun andamento discordante tra i positivi accertati giornalmente, i ricoverati e i ricoveri nella Terapie Intensive. Insomma, l’Umbria attende il picco del virus previsto per la metà del mese,