Coronavirus, ospedali vicini al limite poi strutture dell’esercito. «Saranno 576 i letti Covid in Umbria»

Mercoledì 4 Novembre 2020 di Federico Fabrizi
La presidente Donatella Tesei e Guido Betrolaso

PERUGIA - Il limite è nelle cifre: 353 ricoverati Covid nell’ultimo bollettino regionale con la soglia di 576 posti letto a cui si arriverà entro pochi giorni. E ancora: 48 pazienti SarsCov-2 assistiti in Terapia intensiva con l’asticella degli ospedali a quota 78 letti di Rianimazione Covid. Fin qui si resta nel perimetro di quello che la Regione ha definito «piano di contenimento». Di fatto è il punto massimo fino al quale possono essere portate le strutture ospedaliere umbre. La speranza è che le nuove misure di contenimento pieghino la curva dei contagi e dei ricoveri nell’arco di una decina di giorni.
Ma ormai è necessario pianificare anche un passo ulteriore: il piano B. Dove “B” sta per Bertolaso e tra le possibili soluzioni c’è anche il supporto dell’esercito per una struttura “da campo” con una trentina di posti letto, più l’altro ospedale da campo, quello che la Regione ha acquistato con il finanziamento della Banca d’Italia atteso per fine mese. «Stiamo procedendo con l’assegnazione della gara - spiega il direttore della Protezione civile regionale Stefano Nodessi - abbiamo individuato l’impresa aggiudicataria, speriamo di non avere difficoltà nella fornitura dei materiali a causa delle nuove misure di blocco». Fatto sta che nei documenti della Regione questo scenario “B” è definito “piano di salvaguardia” e dovrà essere scritto nell’arco di pochi giorni, se ne sta occupando proprio l’ex capo della Protezione civile nazionale Guido Bertolaso “assunto” a titolo gratuito dalla Regione come consulente della task force regionale.
«MOMENTO DELICATO»
«Si tratta di un momento difficile e delicato per l’Umbria e per il Paese – sottolinea la governatrice Donatella Tesei - che stiamo monitorando costantemente e sul quale continuiamo ad essere impegnati cercando di dare risposte adeguate. Voglio ringraziare Guido Bertolaso, che ha accettato di mettere gratuitamente a disposizione le sue competenze sia per seguire il piano di contenimento della rete ospedaliera e territoriale che l’eventuale piano di salvaguardia».
IL PIANO DI CONTENIMENTO
Nel piano di contenimento è previsto di portare le postazioni di Terapia intensiva in tutta l’Umbria a 127, riservandone fino a 78 per i pazienti contagiati dal SarsCov-2 e 49 alle attività “generaliste”. Arrivano a 74, invece, i posti letto di terapia sub-intensiva.
La mappa dei 576 posti letto Covid è tracciata: a Perugia 137 (di cui 27 di Terapia intensiva e 22 subitinensiva); a Terni 105 (19 di Intensiva e 9 subintensiva). Spoleto è designato «per posizione e struttura» come ospedale quasi completamente Covid, ad esclusione dei piani meno uno e meno due: potrà accogliere fino a 117 ricoverati per Coronavirus (60 acuti, 20 in semintensiva e 17 in terapia intensiva). Poi altri 67 posti letto Covid a Città di Castello, 42 a Foligno e 40 a Pantalla. A questi si sommano 36 posti “post-acuti” al Seppilli di Perugia e altri 32 a Terni.
LE ASSUNZIONI
Nel piano di contenimento sono previste anche le assunzioni di 222 addetti del personale sanitario: 23 medici di varie specialità, 35 anestesisti, 116 infermieri e 48 operatori sanitari.
IL PIANO DI SALVAGUARDIA
Il passo successivo è il piano di salvaguardia, quello a cui sta lavorando a testa bassa Guido Bertolaso: «Non bisogna perdere più tempo, perché in emergenza il tempo è il fattore più importante - spiega il super consulente - in Umbria si è lavorato bene, con numeri concreti e con una sinergia tra sanità e Protezione civile, ora abbiamo già individuato una serie di nuove operazioni da mettere in campo con il piano di salvaguardia. Davanti non abbiamo l’estate ma l’inverno e prepararsi bene immaginando scenari peggiori è saggio. Questa regione può essere considerata una sorta di miniatura del nostro Paese. Abbiamo già immaginato due o tre ipotesi per fronteggiare una situazione più complicata - aggiunge Bertolaso - nei prossimi giorni saremo in grado già di dare qualche dettaglio in più».
I dettagli, per ora, di fermano ad un utilizzo ulteriore di altre strutture ospedaliere, quelle finora rimaste escluse dall’accoglienza di pazienti Covid - Gubbio e Orvieto potrebbero essere le prossime nell’elenco - e poi il ricorso a strutture definite «mobili».

Il lavoro di Berolaso - da Forza Italia Raffaele Nevi e Andrea Romizi hanno espresso apprezzamento per la sua scelta - entrerà nel vivo oggi stesso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA