Virus, il piano contro il picco di dicembre
come recuperare altri 250 posti letto per i contagiati

Martedì 17 Novembre 2020 di Federico Fabrizi
Virus, il piano contro il picco di dicembre come recuperare altri 250 posti letto per i contagiati


PERUGIA Quasi cento posti Covid nelle strutture da campo, una cinquantina a Pantalla, una trentina ricavati a Terni e se sarà necessario anche 14 letti di terapia intensiva nelle Marche. L’Umbria si attrezza per il momento più duro della pandemia. Davanti ci sono almeno due settimane con numeri difficili e pesanti, poi si vedrà. Per questo serve un ulteriore gradino nella scala dei piani di emergenza. Il piano “B” - dove “B” sta per Bertolaso - è stato definito «di salvaguardia» e nella sostanza punta a spostare da 570 a circa 800 i posti letto disponibili per malati di Sars-Cov2. Ieri si è arrivati ad occuparne 447, dieci in più rispetto a domenica.
Ma saliranno ancora, i tecnici sono consapevoli di avere davanti giornate ancora più complicate. «Il picco dei ricoveri è atteso nei primi giorni di dicembre», spiegano la presidente Donatella Tesei e il direttore della Sanità regionale Claudio Dario. I modelli matematici elaborati dal nucleo epidemiologico disegnano una vetta a 456 ricoveri “ordinari” e 110 pazienti in terapia intensiva tra un paio di settimane. La priorità, a questo punto, è reggere l’onda di piena attesa nei prossimi giorni.
STRUTTURE DA CAMPO
Il piano di salvaguardia andrà per gradi: servirà tempo per spostare, montare, ricostruire e riconvertire. L’ospedale da campo dell’esercito che può accogliere fino a 37 pazienti è già funzionante nel parcheggio del Santa Maria della Misericordia a Perrugia; la tenda da 20 posti della Croce rossa a Terni sarà operativa entro un paio di giorni. Per l’ospedale da campo della Regione Umbria, invece, sarà necessario attendere fino a Natale, la struttura sarà in grado di tenere dentro 38 posti: 10 per i casi meno gravi, 16 letti di terapia subintensiva e 12 di intensiva.
CIVITANOVA MARCHE 
Ed è fatto l’accordo Tesei-Acquaroli con le Marche: in caso di necessità l’Umbria avrà a disposizione 14 posti di terapia intensiva nel Covid center allestito al centro fiere di Civitanova Marche. L’intesa è passata anche attraverso Guido Bertolaso, che è un po’ il papà di quella struttura, pensata dall’ex numero uno della Protezione civile con lo stesso schema dell’ospedale di Fiera Milano. «In due settimane in Umbria è stato fatto un grosso lavoro di squadra - rimarca Bertolaso - alcune strutture sono già attive, serviranno per gestire il picco dell’emergenza. Sul fronte sanitario si sta facendo molto, si dovrà fare altrettanto sul sociale e, con l’opportuna organizzazione e nei giusti tempi, si potrà programmare anche la riapertura delle scuole».
GLI OSPEDALI
Ma i nuovi posti saranno ricavati anche nelle strutture ospedaliere: Pantalla tornerà ad assomigliare molto ad un Covid hospital con altri 50 posti dedicati, di cui 10 di terapia semintensiva. Al Santa Maria di Terni, invece, tra i 10 posti del pian terreno pronti subito e i 14 del terzo piano per cui servirà un mese e mezzo, la Regione conta di ricavare una trentina di spazi Covid. Altri 14 posti sono previsti a Branca.
PORTA SOLE 
E la ex clinica di PortaSole a Perugia, accoglierà 58 posti letto “post acuti”: «La avremo in comodato gratuito - spiega il direttore della Protezione civile regionale Stefano Nodessi - abbiamo individuato le soluzioni tecniche anche per il rifornimento dell’ossigeno».
E Fanno parte della strategia anche i Covid Hotel: ai 20 posti di Villa Muzi e i 54 dell’Hotel Melody di Deruta potrebbero aggiungersene altri. Al momento sono occupati una ventina di posti. Federalberghi ne ha indicate 28 e una decina sono state già visionate.
«OLTRE I NUMERI DEL GOVERNO»
«Stiamo andando oltre il piano previsto dal Governo – precisa l’assessore alla Sanità Luca Coletto – ma oltre alle cure per i pazienti Covid, è importante continuare a garantire i livelli essenziali di assistenza, in particolare le terapie oncologiche e le patologie tempo-dipendenti, perché non possiamo pensare che non esistano altre patologie».

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