Coronavirus, il Pg Cardella: «Tuteliamo i lavoratori
dall’assalto delle mafie»

Venerdì 3 Aprile 2020 di Michele Milletti
Coronavirus, il Pg Cardella: «Tuteliamo i lavoratori dall’assalto delle mafie»
PERUGIA «Tutti i momenti di crisi economica sono una grande opportunità per la criminalità organizzata. Hanno soldi e una struttura di base illegale, se ne infischiano dei divieti di legge. Ma soprattutto possono offrire soldi e sostegno, cose difficili da assicurare adesso».
Sempre in trincea. Nonostante l’emergenza coronavirus. Dall’ufficio che si affaccia su una piazza Matteotti deserta da settimane, il procuratore generale Fausto Cardella richiama alla massima attenzione sugli appetiti delle mafie che si potrebbero scatenare verso settori dell’economia legale, perugina e regionale, forse in difficoltà come non mai.
SOS TURISMO
Un occhio alla corsa per il ruolo di procuratore capo a Perugia che vede al momento in testa Raffaele Cantone su Luca Masini, per poi tuffarsi sul tema di strettissima attualità. L’allarme, come riportato dal Messaggero qualche giorno fa, per l’Umbria riguarda soprattutto il settore turismo con le questure già al lavoro per monitorare una situazione particolarmente delicata. Un allarme rilanciato in queste ore anche da uno studio del centro interuniversitario della Cattolica, dell’Alma Mater Studiorum di Bologna e dell’Università degli studi di Perugia secondo cui proprio la ristorazione, i viaggi e il turismo, tra i più colpiti dalla crisi economica da coronavirus, sono i settori verso cui le mafie potrebbero orientare i loro appetiti. «Il rischio aumenta anche in Umbria - ammette Cardella -. Abbiamo già registrato tentativi di infiltrazione e controllo del territorio, con il riciclaggio di denaro sporco che si allunga soprattutto verso strutture turistiche e laddove c’è edilizia. Sicuramente la crisi implementa questo tipo di rischio, perché aumenta il bisogno di soccorso. Posso però dire con assoluta certezza che le forze dell’ordine e la Direzione distrettuale antimafia, assieme alla Prefettura, sono ben al corrente di questo maggiore rischio. Difficile che vengano presi di sorpresa. Con la consapevolezza, è amaro dirlo ma è la realtà, che queste infiltrazioni di carattere economico sono difficilissime da individuare e contrastare perché avvengono in una maniera nascosta».
PROFESSIONI A RISCHIO
Turismo e ristorazione, certo. Ma il procuratore generale allarga il campo anche ad altre professioni. «Chi in questo momento è bloccato a casa, non può lavorare, non può spostarsi e non guadagna diventa giocoforza appetibile - continua Cardella -. Penso anche alla situazione delicatissima di artigiani e professionisti. Intendiamoci, il mio non è alcun atto di accusa. Sono anzi convinto del loro grande rispetto per la legalità, ma è un dato di fatto che le loro fonti di guadagno si inaridiscono se non si possono muovere, a differenza di chi, per esempio, è dipendente di qualche azienda. Lo dico con molta solidarietà: mi rendo conto che è una situazione di profonda sofferenza. Spero che proprio l’alto senso civico di questi lavoratori e di tutta la popolazione dell’Umbria continui a rappresentare il primo baluardo contro l’ingresso dei soldi sporchi delle mafie».
LAVORO IN NERO
L’altro punto interrogativo per Cardella è rappresentato dai lavoratori in nero, «che possono diventare un bacino di reclutamento per le mafie. Questo rischio è ovviamente altissimo nelle zone dove c’è l’epicentro del fenomeno mafioso, e parlo del Meridione ma anche di quelle zone dove c’è stata una penetrazione conclamata nei gangli decisionali e politici. Da noi la situazione va tenuta ovviamente sotto controllo, perché il rischio c’è anche qui. Di sicuro, ripeto che il contrasto alla criminalità che si manifesta in queste forme è più difficile, ma non vuole dire che non si faccia. Mi piacerebbe infine che la situazione disastrata della Valnerina trovasse una soluzione».
GIUSTIZIA INCEPPATA
«Con tutto l’ottimismo possibile, è chiaro che l’emergenza coronavirus ha complicato ancora di più un sistema giustizia già in affanno - conclude Cardella -. Servirà grande volontà e spirito da giudici, magistrati, avvocati soprattutto e dal personale amministrativo: faremo tutto il possibile per attenuare conseguenze negative».
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 19:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA