Coronavirus, la buona notizia
in 70 sono fuori pericolo

Lunedì 9 Marzo 2020 di Federico Fabrizi
Un momento dei controlli

PERUGIA La buona notizia è in un numero: settanta persone sono state “liberate” dall’isolamento fiduciario. Il dato è stato diffuso ieri dalla Regione, segno che le misure contro il contagio da coronavirus in Umbria stanno tenendo. Del gruppo dei settanta, 43 sono in provincia di Perugia e 27 nel ternano.
«Al momento non stiamo riscontrando grandi criticità – spiega il direzione regionale sanità – rispetto ad altre situazioni in Italia e all’estero il sistema in Umbria sta tenendo con una crescita di numeri contenuti per i casi positivi. Tutto questo grazie al senso di responsabilità dei cittadini umbri che si stanno impegnando ad adottare le norme igieniche di prevenzione e al lavoro dei medici e degli operatori dei servizi sanitari territoriali che riescono a ricostruire la rete dei contatti avuti dalle persone con tampone positivo al virus e metterli in isolamento». 
Nella giornata di ieri, comunque, altri due tamponi hanno dato esito positivo: un altro caso nella cittadina di Baschi e una ragazza della zona di Chiusi, in Toscana, che ha rapporti con persone in Umbria ed anche per questo è stata presa in carico dalla Usl 2. Il numero di contagiati in Umbria sale così a 28, cui però va sottratto il caso del paziente di Foligno, tra i primi ad essere contagiato e sabato risultato guarito. Le persone in osservazione, alla mattina di ieri, erano 543: si tratta di persone in buona salute, ma sotto controllo medico perché venute a contatto con soggetti risultati positivi al virus Covid-19. Di questi, 376 sono nella provincia di Perugia e 167 in quella di Terni. Il laboratorio di microbiologia dell’ospedale di Perugia ha eseguito 160 tamponi.
Intanto viene pianificato un potenziale riassetto della rete ospedaliera. L’ospedale di Pantalla è individuato come punto di riferimento regionale per la gestione di una possibile fase acuta dell’emergenza coronavirus, in seconda battuta ci sarebbe Branca. Il punto è stato fatto ieri, durante una riunione al centro regionale di protezione civile a Foligno. Non è stato ancora stabilito se gli ospedali individuati saranno chiamati a sostituire l’attività di degenza per casi di covid-19 svolta dalle strutture di Perugia e Terni.
Il responsabile della direzione regionale sanità Claudio Dario ieri ha fatto il punto con i commissari delle aziende sanitarie anche per chiedere di avviare a strettissimo giro una riorganizzazione degli spazi interni. 
All’ospedale di Perugia alcuni prof hanno rinunciato ai propri uffici per consentire di allestire uno spazio ulteriore in grado di ospitare malati. La decisione è stata presa durante una riunione tra il commissario Antonio Onnis, il prof Auro Caraffa (Ortopedia), il responsabile dell’accoglienza Mario Amico e altri professionisti dell’azienda ospedaliera.
Resta critica la situazione dell’ospedale di Orvieto: dopo il caso di un infermiere risultato positivo i reparti di Chirurgia e Ortopedia sono chiusi per le atttività di sanificazione. Anche il Pronto soccorso resta aperto soltanto per la valutazione dei pazienti, l’invito della direzione Usl 2 è di non presentarsi direttamente al Santa Maria della Stella ma in caso di necessità contattare il proprio medico per ricevere le informazioni del caso. Entro la settimana la situazione dovrebbe essere risolta. Medici e infermieri venuti a contatto con il collega risultato positivo sono in isolamento a casa, i pazienti verranno progressivamente dimessi, tenuti in isolamento e saranno monitorati quotidianamente. Le indagini epidemiologiche hanno già accertato che il contagio non è arrivato in ospedale ma da un familiare dell’infermiere.
Ultimo aggiornamento: 16:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA