Chi ha ucciso San Valentino? Un libro svela la vera storia e la fine del Santo patrono degli innamorati (e non solo)

La storia del vescovo di Terni si intreccia con le leggende anglosassoni e con Shakespeare fino ad arrivare ai nostri giorni

Lunedì 13 Febbraio 2023 di Vanna Ugolini
La basilica di San Valentino a Terni illuminata per la festa del patrono

San Valentino fu martirizzato o ucciso? Chi ha ucciso San valentino?

Lo hanno scoperto tre investigatori, particolari, Edoardo D'Angelo, dottore alla Sorbona e professore all'Universtà di Napoli e gli storici dell'arte Giuseppe Cassio e Paolo Cicchini, che sono risaliti ai "killer" del primo vescovo di Terni che diventerà santo, ai mandanti, alle lotte di potere e anche alla sete di vendetta che si consumano intorno alla morte di Valentino. Il risultato è raccolto in un libro, "Valentino, Il profilo e l'immagine",  (promosso dal Gruppo Tacconi-Ottelio con il patrocinio del Comune di Terni e della Diocesi di Terni-Narni-Amelia) uno studio che arriva a rivoluzionare la figura di San Valentino. Una ricerca storica, basata su testi medievali, riscrive la figura del vescovo di Terni e arriva a definire la sua morte «un omicidio di Stato».

Chi ha ucciso San Valentino? L'indagine 

Niente martirio, dunque, ma un omicidio vero e proprio. Paolo Cicchini, storico dell'arte che ha collaborato alla stesura del libro con un intervento, racconta i risultati della ricerca. «Fino ad ora si è ritenuto che il martirio di San Valentino fosse avvenuto nel 270 dopo Cristo. Nella ricerca fatta con Cassio e D'Angelo ci siamo resi conto di una consapevolezza nuova: la morte del Santo è da spostare più avanti, tra il 346 e il 347 dopo Cristo. Siamo arrivati a questo risultato attraverso degli studi fatti su documenti storici, andando oltre la tradizione. Il maggior lavoro è stato fatto dal professor D'Angelo e oggi questa conclusione è accettata da tutti». Spostare più avanti nel tempo la morte di San Valentino significa collocarla dopo l'Editto di Constantino, in un periodo in cui la religione cristiana era accettata, era una "religione lecita". «E se una religione è tollerata, non c'è bisogno di martirizzare uno che si professa cristiano».

 

Perché fu ucciso?

Allora, perchè San Valentino fu ucciso? «San Valentino, vescovo di Terni, era conosciuto come un personaggio di grandissima cultura. Oltre che un vescovo, dunque, anche un intellettuale. Poco prima della sua morte venne chiamato a Roma perchè un retore, Cratone, uno dei maggiori intellettuali romani, esponente della filosofia stocia, aveva un figlio, Cerimone, affetto da una malattia degenerativa. Valentino lo tocca con il pastorale, lo prende a sè, lo avvolge con il suo mantello e il ragazzo guarisce», spiega Cicchini. Essendo un uomo di cultura e un vescovo, Valentino non chiede denaro o altri beni in cambio del miracolo della guarigione: «Chiede che la famiglia di Cratone si converta al cristianesimo». Cratone accetta. Con lui si convertono anche i tre discepoli Procolo, Apollonio ed Efebo, «che sono oggi i nomi di tre vie del centro storico di Terni».

A loro si unisce nella conversione Abbondio, che era figlio dell'allora Prefetto di Roma Furio Placido.

La leggenda

Valentino, con la conversione di Abbondio, «va a toccare il nervo scoperto del paganesimo e questo da certa parte della società romana non poteva essere tollerato. Così viene organizzato l'omicidio: «Il Senato di Roma a questo punto interviene: il prefetto fa arrestare di notte e di nascosto Valentino, e lo fa giustiziare. Senza un interrogatorio, senza che possa difendersi. Procolo, Efebo e Abbondio ne recuperano il corpo, e lo seppelliscono poco fuori di Terni», ma ci sarà altro sangue che macchierà questa storia.

 Il magistrato romano di Terni, Lucenzio, replica contro i tre giovani discepoli di Valentino l’operazione segreta di polizia effettuata dal prefetto a Roma:«Li fa arrestare e uccidere in segreto, fuggendo poi dalla città. Abbondio ne raccoglie i corpi e li seppellisce accanto a quello di Valentino», dove oggi sorge la basilica a lui dedicata a Terni. «E' stato un omicidio di Stato, un modo per togliersi di torno un intellettuale ingombrante».

Il Santo dell'amore, ma di un amore alto, per la fede.

E la leggenda di San Valentino Santo degli innamorati? Bisogna aspettare lo scrittore inglese Geoffrey Chaucer, a metà del  1300, per sentire parlare di San Valentino non più come santo dei miracoli e delle guarigioni ma come patrono degli innamorati, quando lo scrittore «associa la ricorrenza di Valentino al fidanzamento di Riccardo II d’Inghilterra con Anna di Boemia, e chiama il santo a sovrintendere alla ‘festa dell’amore’ che a febbraio inoltrato s’impadronisce di tutte le creature disseminate sulla Terra da madre Natura, uccelli compresi», spiega D'Angelo.

Da allora la leggenda di San Valentino santo degli innamorati viene consacrata da Shakespeare nella pagine dell'Amleto e rilanciata in tutta Europa, Italia compresa. «Sappiamo che la figura di San Valentino santo degli innamorati resterà e ha un fondo di verità. Con questa ricerca vogliamo comunque riscoprire la complessità della figura di questo Santo». Che, in fondo,ha avuto un destino analogo a quello di San Nicola, soppiantato nel tempo dal più popolare Babbo Natale. 

Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 23:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA