«Vi spiego perché sono Inutili gli accaparramenti di olio, farina e pane»

Martedì 15 Marzo 2022 di Fabio Nucci
«Vi spiego perché sono Inutili gli accaparramenti di olio, farina e pane»

PERUGIA Incertezza e paura alimentano acquisti insensati mentre l’ombra delle speculazioni si allunga sui rincari dei prezzi di alcuni alimentari e carburanti. In un mese e mezzo, il gasolio self service alla pompa è più caro del 45%, il metano del 120%. E tra i gestori c’è già sta gettando la spugna. «Terminate le scorte qualcuno chiude: non hanno soldi per rifornirsi», spiega Giulio Guglielmi, presidente Figisc Umbria. Il caro-prezzi spinge a economizzare sui carburanti, mentre i timori legati alla situazione internazionale alimenta inutili corse. «Accaparramenti di alimentari non sono giustificati», ammoniscono Fida Confcommercio e Pac2000a Conad.
Nell’ultimo mese e mezzo i prezzi dei carburanti sono continuati a salire e gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da tensioni ancora maggiori. Tra il 10 febbraio e il 12 marzo un pieno di benzina blu super di 33 litri è cresciuto di 13 euro. Considerando il prezzo medio praticato tra il 9 e il 13 marzo in una decina di pompe dislocate nei maggiori comuni della regione, si calcola un prezzo medio per il gasolio self service di 2,202 con una crescita del 45,7% rispetto a gennaio. Il prezzo della benzina verde si aggira intorno a 2,216 euro al litro con un salto del 34,2%, mentre per il Gpl si registrano aumenti più contenuti (+3,1%). Una decisa impennata, invece, riguarda il metano per autotrazione il cui prezzo al chilogrammo nello stesso periodo è passato da 1,43 a 2,592 euro, con un balzo del 119,4%. E qualche gestore ha lasciato aperto il solo self service, come accaduto, ad esempio, in un distributore di San Marco, a Perugia. «A livello nazionale riscontriamo un 15% di stazioni di servizio che stanno chiudendo perché non hanno più soldi per comprare carburante dai distributori», fa sapere Guglielmi. «Per 10mila litri di benzina verde in un mese la spesa è passata da 14mila a 23mila euro, esborso che tanti non riescono a sostenere: siamo allo stremo, come i nostri clienti». E come gli automobilisti vittima di un prezziario pieno di viscosità e, probabilmente, di speculazioni a monte. «Il gestore guadagna dai 30 ai 35 millesimi di euro al litro e non una percentuale sugli incassi - precisa Guglielmi che è anche vice presidente nazionale Figisc Confcommercio - mentre allo Stato, tra accise e Iva, vanno da 1,2 a 1,3 euro al litro. Non siamo noi a speculare: siamo parte lesa come i consumatori e sarà molto difficile recuperare il terreno perduto». Le conseguenze di questo trend cominciano a vedersi anche sul lato della domanda. «Stiamo rilevando un calo nella circolazione e nei consumi di carburante».
Quanto ai prodotti alimentari, i timori legati alla crisi russo-ucraina stanno sostenendo inutili corse all’acquisto di olio di semi, farina, pasta, zucchero e sale. «Riscontriamo problemi di approvvigionamento per alcuni prodotti, in particolare dell’olio di mais, del grano e dei suoi derivati, a partire dalla farina», fanno sapere da Pac 2000a Conad. «Facciamo fatica a reperire sul mercato le quantità che siamo abituati ad acquistare per rifornirci ma questo non significa che non ci sono».

Si tratta di materie prime utilizzate anche per processare altri prodotti, dalla maionese ai biscotti, dai sottoli ai sostituti del pane. «Se continueranno a mancare, il problema sarà avvertito a livello industriale, non nel punto vendita. Per ora, a differenza di altri competitor, per non dare un messaggio troppo allarmistico, non abbiamo introdotto alcun contingentamento all’acquisto: ma è chiaro che acquistare 20 bottiglie di olio di semi significa buttarle per la gran parte, come avvenuto per la farina durante il primo lockdown». Sullo sfondo, l’ombra di ulteriori rincari. «Ci aspettiamo aumenti anche consistenti, non sappiamo quanto dovuti alla scarsità e quanto alla speculazione». Sulla stessa linea Fida Confcommercio regionale. «Gli accaparramenti di alimenti non sono giustificati», osserva Samuele Tognaccioli, presidente Fida Confcommercio che invita a fare acquisti responsabili. «Capiamo i timori, ma acquisti ragionevoli faranno sì che tutti abbiano il necessario e che non ci sia carenza di alimenti fondamentali. È l’accaparramento che dopa il mercato e favorisce le speculazioni di alcuni. Noi non faremo aumenti scellerati: non abbiamo interesse né a svendere né a vendere prodotti che, di solito, hanno un consumo molto basso e che il cliente rischia di non consumare mai. Come commercianti di alimentari, riteniamo di avere le “stellette” come l’esercito e come i militari, un’etica da rispettare».

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