Perugia, lo stadio Curi rinascerà sulle proprie ceneri: ventimila posti tutti coperti

Venerdì 20 Novembre 2020 di Luca Benedetti
La curva nord dello stadio Curi

IL Curi non si tocca. Si ritocca. Giusto per usare uno slogan un po’ da stadio.
Il nuovo stadio Curi rinascerà sulle ceneri del vecchio stadio Curi. Ormai è certo. L’ultimo dubbio è caduto l’altro giorno durante il vertice a cui hanno partecipato oltre al sindaco Andrea Romizi, il presidente Massimiliano Santopadre, il presidente del Credito sportivo Andrea Abodi e Cassa depositi e prestiti. Oltre, naturalmente, agli assessori allo Sport Clara Pastorelli e all’Urbanistica, Margherita Scoccia.
Un passo avanti importante sulla strada che porterà al nuovo stadio da 30 milioni. La presenza del massimo esponente del Credito sportivo dà ancora più importanza a tutta l’operazione. E pesa anche il fatto che il Perugia, con il presidente, sia sia seduto al tavolo. La foto di Abodi, in mascherina, postata dall’assessore Clara Pastorelli con tutte le carte sul tavolo del dossier Curi, vale più di mille parole.
Andrea Abodi, ex presidente della Lega di Serie B, come presidente di B Futura, società di scopo della Lega B dedicata allo sviluppo infrastrutturale, ha lavorato a diversi progetti di nuovi stadi. Uno per tutti: il Menti di Vicenza.
Ristrutturate il Curi significa un intervento per blocchi con il cantiere che correrà soprattutto quando il campionato è fermo. Il fatto che il Cuiri resta Curi non solo come nome, per la città è un segnale importante.
Da quello che filtra il progetto a cui stanno lavorando Cassa Depoisti e prestiti, Credito sportivo e Comune, è un progetto da 20mila posti, non più da sedicimila come era stato prospettato inizialmente. Ventimila posti è il limite che permette di ottenere la licenza Uefa. Cioè stadio buono non solo Per la Serie A, ma anche per le gare internazionali. Una partita della Nazionale? Perché no. Dopotutto l’ultima amichevole degli azzurri a Pian di Massiano contro il Lussemburgo (giugno 2014) si è potuta giocare grazie a una deroga.
Ventimila (ci saranno anche i box vip) coperti. Con una rivoluzione: la gradinata diventerà tribuna e la tribuna sarà la gradinata. Una staffetta sul filo della storia. Nella rivoluzione dello stadio sembra logico che gli spogliatoi, come già ipotizzato da vecchi progetti, a quel punto finiscano sotto la tribuna. Con le squadre che entreranno in campo da sotto la tribuna centrale e non più dallo storico tunnel.
La scelta del sedime del nuovo stadio è anche legata a limiti da carattere idrogeologico perché la distanza dal torrente Genna, in presenza di una ristrutturazione, non diventa più un ostacolo.

Il progetto, come più volte detto, non sarà solo calcio, ma ci sarà anche un parte commerciale.

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