Baschi, le sue foto di bimba abusata dai genitori nella rete dei pedofili e la battaglia vinta in appello: "Va affidata agli zii"

La piccola è da tre anni in una casa famiglia e rischiava l'adozione

Sabato 18 Marzo 2023 di Nicoletta Gigli
L'avvocata Francesca Cruciani

BASCHI - A febbraio 2020 i suoi genitori sono finiti in carcere con la pesante accusa di aver abusato di lei e di aver usato le sue foto ed i suoi video per soddisfare, con un click sullo smartphone, i desideri perversi di pedofili di tutto il mondo.

Quel giorno lei, 4 anni ancora da compiere, che viveva in un piccolo centro nel comune di Baschi, ignara vittima di una vicenda da far accapponare la pelle, fu tolta alla madre, poi condannata a 6 anni per gli abusi, e finì in una casa famiglia della capitale in attesa di conoscere il suo destino.

La domanda di affidamento e adozione che presentarono gli zii della piccola fu respinta dal tribunale dei minori ma ieri la corte d’appello di Perugia ha scritto per lei una sentenza che cambierà la sua esistenza.

Il collegio presieduto da Claudia Matteini, in riforma della sentenza del tribunale dei minori dell’Umbria di un anno fa, revoca lo stato di adottabilità della bimba e l’affido etero-familiare disposto per lei nel luglio scorso.

La sentenza è stata inviata al tribunale dei minori per le procedure di affidamento della piccola agli zii, che l’hanno accudita sin dai primi vagiti.

«Lo abbiamo sempre sostenuto. Non vi era alcun motivo per non affidare la minore a coloro che di fatto hanno sempre sostanzialmente ricoperto il ruolo di genitori della bimba e la amano con l’amore di un padre ed una madre veri. Persone per bene, degne di crescere la loro nipote»  dice l’avvocata Francesca Cruciani, che tutela la piccola e che su questa vicenda ha affrontato una strada in salita per consentire alla bimba di vivere in famiglia.

In 22 pagine la corte d’appello ripercorre il dramma della minorenne, a partire dalle pesanti conseguenze sul piano psicologico per la lunga permanenza nella casa famiglia quando c’erano due zii pronti ad accoglierla come una figlia.

Nelle carte anche la relazione di due periti: «La bimba - si legge - ha bisogno di un progetto di dimissioni dalla casa famiglia nel più breve tempo possibile, che indichi chiaramente il contesto relazionale in cui potrà permettersi legami che le consentiranno di prefigurarsi un futuro stabile, prevedibile, sicuro e affettuoso, sintonico con i suoi bisogni evolutivi.

Il processo di dimissioni dovrà essere realizzato perché non rappresenti un ennesimo evento traumatico».

Per i giudici «dovrebbe essere disposto l’immediato riavvicinamento della bimba agli zii, per permettere un affido intrafamiliare della minore agli stessi con un suo contestuale collocamento abitativo presso questi ultimi».

Per la bimba, che dopo il calvario degli abusi in casa ha rischiato di essere adottata e che da tre anni è nella casa famiglia di Roma, un futuro da vivere con i suoi zii che l’aspettano a braccia aperte per curare con l’amore le profonde ferite.  «L’aspettano anche un Comune intero e una comunanza agraria in rappresentanza dei cittadini di Baschi, che hanno partecipato al processo per sostenere l’integrità morale dei due zii a lungo denigrati» dice Francesca Cruciani.

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