Aborto farmacologico, la Tesei: «Come sempre detto,
non c'entra l'ideologia, ma il bene delle donne». L'intervista

Domenica 9 Agosto 2020 di Italo Carmignani e Fabio Nucci
La presidente Donatella Tesei

PERUGIA Il dietro front del ministero sulla somministrazione della pillola abortiva, possibile anche in day hospital, pone la parola fine alle polemiche scatenate dalla delibera della giunta regionale (di centrodestra) dell’Umbria. Almeno secondo la governatrice Donatella Tesei, si dice “pronta ad adeguarsi”.

Presidente Tesei, si aspettava questo passo indietro del ministero?

«Quando abbiamo preso la decisione l’abbiamo fatto in totale aderenza alle linee guida dell’Istituto superiore di sanità (Iss), applicando la legge nazionale. C’è stata tutta questa polemica che ritengo inutile anche perché io stessa scrissi al ministro Speranza il quale a sua volta chiese un nuovo parere al Consiglio superiore di sanità visto che erano passati dieci anni dall’ultimo».

Come giunta dovrete rivedere la delibera della discordia.

«Oggi ci si sta orientando in questa direzione ma naturalmente io aspetto di valutare l’intero provvedimento e come sono solita mi adeguerò a quello che il ministero riterrà giusto fare in questo caso. Abbiamo a cuore la salute della donna e i sacrosanti principi di libertà e autodeterminazione. Se oggi l’Iss ritiene che questo sia il percorso giusto per tutelare la salute della donna, ci conformeremo. Prima diceva una cosa diversa».

È possibile che nell’impulso di dare discontinuità alla giunta precedente siate entrati a gamba tesa su un tema così particolare?

«C’è stata un’attenta valutazione a prescindere dall’orientamento della giunta precedente. C’erano linee guida chiare e con tale delibera abbiamo inteso tutelare al meglio la donna dando questa opportunità. Non abbiamo impedito nulla, abbiamo solo previsto di fare l’interruzione di gravidanza tramite pillola abortiva in ospedale, in maniera protetta. Oggi l’Iss dice che la donna è ugualmente tutelata attraverso una procedura diversa? Leggeremo il provvedimento e rivaluteremo il tutto. Non ne faccio una questione ideologica, non è nel mio modus operandi».

Avrebbe chiesto il parere al ministero anche senza le polemiche scatenate dalla delibera?

«C’erano delle linee guida nazionali, non un’interpretazione politica. Questa è l’unica considerazione che abbiamo fatto e che oggi rivedremo alla luce di questa nuova posizione dell’Iss. Abbiamo chiesto il provvedimento e appena arriverà lo esamineremo in ogni sua parte e agiremo di conseguenza».

Come sistema sanitario l’Umbria è attrezzata a sufficienza nell’assistenza alle donne alle prese con decisioni simili?

ֿ«Come giunta cerchiamo di muoverci a tutela della donna e a breve adotteremo delle misure a sostegno della famiglia e della natalità. Per il resto ci devono essere consultori e tutto quanto è necessario per sostenere la donna in ogni sua decisione, a cominciare dall’informazione. Deve esserci la possibilità per ognuna di conoscere tutte le varie ipotesi e di essere supportata in ogni sua scelta, qualsiasi essa sia».

 

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