Un romanzo sulla sfida del 1379 a Venezia

Venerdì 14 Novembre 2014
UDINE - È una figura eclettica quella di Cristiano Caracci, 66 anni, avvocato civilista a Udine intimamente appassionato appassionato di storia del diritto mediterraneo, innamorato della storia della città veneto-dalmata di Ragusa, oggi Dubrovnik, che come pochi altri luoghi ha saputo rappresentare un crocevia di dominazioni e nel contempo un forte sentimento identitario. Alla storia affascinante della città ha già dedicato nel 2004 “Né Turchi né Ebrei ma Nobili Ragusei”, recensito con favore anche dalla stampa nazionale. È stata poi la volta dei romanzi storici “La luce di Ragusa” e “Due racconti ottomani”, della raccolta di racconti “Levante veneto”. Ora è il turno di un romanzo ghiotto per chi ama storia e avventura miscelate a dovere. Il libro sarà presentato in anteprima domani alle 17.30 nel borgo di Clauiano, all'azienda vitivinicola Ariis, e il titolo è “Adriatico insanguinato” (ed. Santi Quaranta) e – come da sottotitolo – ricostruisce il momento in cui Genova, Aquileia, i Carraresi e l'Ungheria si allearono contro Venezia. È il 1379 e il Patriarcato finisce per trovarsi in mezzo all'antipasto dello scontro che nel 1420 ne provocherà l'eclissi. Anche Tite da Billerio, voce narrante del romanzo, viene trascinato dai colli sopra Magnano alla laguna, per contrastare i veneti. A dar manforte ai patriarchini arrivano i genovesi, acerrimi rivali della Serenissima, e perfino gli Ungheresi. Non servirà: la Guerra di Chioggia, episodio rimosso dalla grande Storia ma non dalla curiosità dell'autore, sarà vinta dai veneti. E raccontata da due di loro, Daniele di Dorsoduro e Giovanni de Campo: anche se chi raccoglie la vicenda e la trascrive viene da Gemona. E si chiama Cristiano, come l'autore.
Walter Tomada
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