Dal 26 aprile ci sarà una «crescita costante e graduale di schermi che riprenderanno l'attività, non ci saranno riaperture di massa.
La concomitanza con gli Oscar, e le uscite di alcuni titoli di qualità che potrebbero vincere le statuette principali (fra i 'nominatì in arrivo in sala Nomadland, Minari, Mank, Una donna promettente, Pieces of a woman, Collective), gli ha dato un po più di motivazioni». Lonigro si aspetta all'inizio «riaperture importanti non dal punto di vista numerico ma qualitativo. I multiplex e la provincia partiranno un pò più tardi, e così anche il sud, visto che ad oggi, la Sardegna è ancora rossa e la maggiorparte delle altre regioni sono in zona arancione. Quando arriveranno «anche le riaperture, per ora annunciate a metà maggio delle catene The Space e Uci, che rappresentano il 40% del mercato, si potrà ipotizzare anche una copertura del 50%».
Si riparte «in condizioni peggiorative, perché ora c'è anche il coprifuoco (alle 22, ndr), ma l'ipotesi di un allentamento della misura per metà maggio ci fa essere speranzosi e ci permette di programmare le nuove uscite in sala». Gradualmente » e con grande pazienza« vogliamo »far riaccendere i motori del mercato, nella speranza non ci siano false ripartenze. Dobbiamo essere ottimisti e positivi e auspicare che tutto vada per il meglio. Abbiamo anche il grande dovere morale come distributori, soprattutto di cinema italiano, di tutelare i produttori e i talent, difendere chi per un film ha lavorato due anni e ha messo a rischio un«azienda». Comunque mai come «in questo momento i produttori hanno dato grande disponibilità e sono disposti a rischiare con noi».