Tiziano Ferro si congeda dal Festival di Sanremo con un emozionante monologo che precede un medley dei suoi più grandi successi: «La felicità non è un privilegio, è un diritto. A 40 anni penso proprio non ci sia bisogno di raccontare da che parte sto. La mia storia si scrive da sé». Il cantante di Latina, sul palco dell'Ariston, si racconta a due settimane dal suo 40esimo compleanno. «A 40 anni, per la prima volta ho sognato Dio. Aveva il viso di un adolescente e mi diceva che ho strappato a morsi la vita che volevo - ha raccontato nel suo breve monologo -. A 40 anni, ho scoperto che non voglio essere una persona alterata dal male. Dove l'arroganza urla, il silenzio elegantemente afferma. A 40 anni ho imparato che non bisogna negarsi all'amore del padre e della madre, mai, né per orgoglio né per timore. L'amore è un lavoro lento e faticoso, fatto di mediazione e di pazienza. Basta ascoltare».
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Emozionato, ha poi continuato: «A 40 anni so che nessuno può vedere quanto è bello l'amore se non condividi col mondo il tuo sorriso da innamorato.