«Sanremo 2024 si ama», maratona Amadeus. Mengoni co-conduttore è la vera sorpresa dell'Ariston

Fiorello balla fuori dal teatro e cita Chiara Ferragni

Mercoledì 7 Febbraio 2024 di Andrea Andrei
«Sanremo 2024 si ama», maratona Amadeus. Mengoni co-conduttore è la vera sorpresa dell'Ariston

Il Sanremo della realtà. Ma anche un Sanremo al bacio.

La 74esima edizione del Festival, forse l’ultimo dell’era Amadeus, sorpassa le polemiche mettendo in scena la fragilità, l’empatia e il divertimento, ma senza mai decollare del tutto. La vera sorpresa è il primo co-conduttore, Marco Mengoni, che dopo aver trionfato nel 2023 ieri è tornato all’Ariston per inaugurare la kermesse. «Da oggi nulla sarà come prima», la profezia diretta al pubblico, che lo ha accolto con un’ovazione.


A cominciare da Amadeus, che dopo aver baciato moglie e figlio in platea ha urlato il motto del suo Festival, «Sanremo si ama». Un Festival che lui ha portato fuori dall’Ariston, come dimostra la fanfara del IV Reggimento dei Carabinieri a cavallo che ha suonato all’esterno del teatro, e soprattutto lo show di Fiorello, che da mattatore ha inaugurato l’Aristonello (il glass di VivaRai2!) ballando e cantando con tanto di cilindro e mega striscione che citava Chiara Ferragni: “Ama pensati libero... è l’ultimo”. È stato lui a infrangere una delle regole del Festival che sembravano inviolabili, salendo sul palco invece di restare in platea come concordato da giorni con Amadeus. Nemmeno Rosario è arrivato a fare ciò che ha fatto Mengoni, che vestito in gonna ha dimostrato anche doti comiche, prima portando sul palco degli oggetti iconici sanremesi (dalla scopa di Morandi del 2023 al retino per raccogliere gli spartiti lanciati dall’orchestra nel 2010), poi ammanettandosi letteralmente al conduttore. Non solo: il cantante di Ronciglione, che a fine serata ha anche recitato un finto monologo shakespeariano ispirato ad Anna Marchesini («Che palle sto Sanremo!»), si è portato dei «preser-bacini», della pellicola per potersi scambiare baci senza dare scandalo (come accadde l’anno scorso con Fedez e Rosa Chemical), provandoli direttamente sulla moglie di Ama, Giovanna Civitiello.


LA PROVOCAZIONE


Polemiche schivate quindi? Non proprio. All’una passata, alla fine della sua esibizione, Dargen D’Amico ha portato la guerra sul palco: «Il silenzio è corresponsabilità. La storia, Dio non accetta la scena muta. Cessate il fuoco». Ieri mattina invece, dopo la provocazione di Enrico Lucci di Striscia, Amadeus e Mengoni hanno intonato Bella ciao in conferenza stampa, definendosi «antifascisti». È rimasta in sospeso poi la questione della protesta dei trattori, che si sta avvicinando a Sanremo e sulla quale Ama ha ribadito: «Se qualcuno di loro vorrà esserci, lo accoglierò». L’arrivo vero e proprio potrebbe materializzarsi tra domani e venerdì, con una delegazione di tre agricoltori sul palco. Per «proteggere» il conduttore dalle polemiche, e presumibilmente anche per scortarlo nel suo ultimo Festival, è arrivato a sorpresa Zlatan Ibrahimović, uno degli «amici» con cui Amadeus condivise la problematica edizione 2021, senza il pubblico in sala causa pandemia. Ma all’Ariston ieri c’è stato spazio soprattutto per la musica, quella in stile radiofonico che caratterizza le scelte (quasi sempre azzeccate) del direttore artistico. E a prendersi la responsabilità di rompere il ghiaccio è stata la debuttante Clara («Per galanteria mi piace iniziare con una donna», ha spiegato Amadeus), seguita da una splendida Fiorella Mannoia scalza e in attillato abito bianco di pizzo, applauditissima. Grande emozione per Mengoni, che ha cantato la sua Due vite con gli occhi lucidi, e un medley dei suoi successi tra il pubblico in delirio. Emozione anche per Irama (qualcuno ha notato che il suo brano Tu no assomiglia a Someone you loved di Lewis Capaldi), per i Negramaro e per Alessandra Amoroso. Si è ballato con Annalisa, The Kolors e Ricchi e Poveri, trionfo per Loredana Bertè, vera quota rock del Festival.


FRENESIA


L’emozione maggiore è stata però la struggente lettera di Daniela Di Maggio, mamma di Giovanbattista “Giògiò” Cutolo, il musicista 24enne ucciso a Napoli lo scorso 31 agosto per una lite di parcheggio. «Ti dicevo che un giorno avresti suonato su questo palco. Amore mio, quel giorno è arrivato», ha letto tra le lacrime Daniela, mentre le immagini del ragazzo che suonava il corno venivano accompagnate da tutti i musicisti dell’orchestra, anche loro molto commossi. Cosa simile è accaduta con Toto Cutugno, “tornato” sul palco cantando sulle bellissime note de Gli amori, dal Sanremo 1990. Il piccolo “giallo” della serata è legato all’arrivo della campionessa di sci Federica Brignone: era previsto un saluto alla collega Sofia Goggia, gravemente infortunata, che però non è mai avvenuto. «Solo questione di tempistiche», ha minimizzato la manager della sportiva, che è una storica rivale di Goggia. La realtà del Festival, nella folle ed ebbra frenesia della giornata di ieri, in cui a ogni angolo di Sanremo si formavano capannelli di persone in cerca di un selfie, si è presa il suo spazio anche in altri modi. Non solo con gli allarmi bomba, ma anche con la conferma, da parte del Tar del Lazio, della multa ai danni della Rai per pubblicità occulta a Instagram durante il Festival 2023.


IL FUTURO


La realtà insomma che supera anche i social. Un problema in più per Viale Mazzini (che ha annunciato il ricorso al Consiglio di Stato), la cui dirigenza ieri era tutta in platea, dalla presidente Marinella Soldi (che ieri ha fatto appello «all’unità della Rai»), all’ad Roberto Sergio e al direttore generale Giampaolo Rossi. Nessuno di loro era seduto tra le prime file, marcando una distanza dal palco inedita: tradizionalmente i vertici vengono addirittura coinvolti nello show. D’altronde «nulla sarà come prima», come ha detto Mengoni: il futuro di Amadeus è un’incognita, e con il suo anche quello del prossimo conduttore di Sanremo. «Ora voglio fare qualcosa di nuovo», ha spiegato il cinque volte direttore artistico, magari «cercavo format all’estero». E chissà se ciò avverrà in Rai oppure no.


IL BALLO


Ma intanto il Festival continua. Stasera sul palco, con la co-conduzione di Giorgia, ci saranno due ospiti speciali: il pianista Giovanni Allevi, che tornerà sulle scene dopo quasi due anni e che sarà testimonial della battaglia contro il cancro, e l’attore americano John Travolta: «Cercherò di fargli ballare qualcosa che non ha mai ballato prima», ha promesso Fiorello. C’è da scommettere che in molti da casa faranno lo stesso.

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