Sanremo 2022, Checco Zalone super ospite. Ma il Covid preoccupa: si teme uno show senza pubblico

I biglietti dovrebbero essere in vendita da domani. Ma c'è chi vorrebbe spostare l'evento all'inizio di marzo

Domenica 9 Gennaio 2022 di Mattia Marzi
Sanremo 2022, Checco Zalone super ospite. Ma il Covid preoccupa: si teme uno show senza pubblico

L'unica certezza sul Festival di Sanremo 2022, al di là della conduzione di Amadeus? A meno di un mese dall'inizio della kermesse, al momento confermata dall'1 al 5 febbraio, con la partita relativa alle modalità di svolgimento che rimane apertissima (con il pubblico o senza? In zona rossa o no?), si chiama Checco Zalone.

Dopo i rumors degli scorsi giorni, ieri è stata confermata la presenza al Festival del comico, attore e cantautore pugliese, a suo modo campione di ironia (e del botteghino): Luca Pasquale Medici, questo il suo vero nome, sarà all'Ariston in una delle cinque serate. La firma del contratto ieri sera al Tg1, tra risate e battute: «Non lavorerai più», ha detto il comico al conduttore.

Fiorello verso Sanremo 2022? L'indizio: nessuna data del suo spettacolo durante la settimana del Festival


IL SUCCESSO
Un colpaccio, considerando che Checco Zalone è corteggiatissimo dalla tv e non appare quasi mai sul piccolo schermo (pochissime le eccezioni: Amici, Che Tempo Che Fa), dove la sua carriera decollò intorno alla metà degli Anni Duemila, grazie a Zelig Circus: la sua imitazione di Carmen Consoli, anche lei attesa al Festival da superospite per presentare il suo ultimo album Volevo fare la rockstar (è uscito a settembre e il tour per i festeggiamenti dei venticinque anni di carriera ha chiuso ieri a Sassari), divenne un cult. Nel 2009 l'esordio da attore e sceneggiatore al cinema con Cado dalle nubi, seguito da altri quattro film, Che bella giornata, Sole a catinelle e Quo vado?, prima della svolta da regista nel 2020 con Tolo Tolo, stasera in onda su Canale 5: secondo le stime i suoi film avrebbero totalizzato al botteghino oltre 200 milioni di euro di incassi. L'anno scorso con Immigrato, dalla colonna sonora di Tolo Tolo, ha conquistato il David di Donatello come Migliore canzone originale, battendo a sorpresa Laura Pausini e la sua Io sì (Seen), che era pure stata nominata agli Oscar. Nel 2016 Zalone, 44 anni, barese, fu invitato come superospite a Sanremo da Carlo Conti, ma rifiutò: «L'ospitata è strapagata, ma sono soldi pubblici e se li prendi scoppiano le polemiche, ti massacrano». Fu di nuovo vicino all'Ariston nel 2019, poi si fece da parte: «Non ho il coraggio di andarci, è un palco difficilissimo». E forse quest'anno lo sarà ancor di più, con il Covid che rischia di costringere la Rai a rinunciare per il secondo anno alla presenza del pubblico all'Ariston (la Liguria sfiora la zona arancione). Le testate locali riferiscono che viale Mazzini ha bloccato i pagamenti dei biglietti per le serate della kermesse, che in questi giorni potevano essere acquistati in anteprima dagli amministratori comunali della Città dei Fiori. La vendita al pubblico dovrebbe partire domani, ma tutto rischia di essere messo in stand-by in attesa delle disposizioni del governo.


LE PROVE
Intanto si intensifica il grido d'allarme rivolto alla Rai e al Comune da parte delle categorie produttive per spostare la kermesse all'inizio di marzo: «Un rinvio darebbe maggiori speranze a tutte le attività», ha detto Sergio Scibilia, direttore della Confesercenti di Imperia. Si uniscono al coro anche i politici, con il consigliere provinciale in quota Lega Daniele Ventimiglia che dice: «Invitiamo la Rai a predisporre una soluzione alternativa con l'esigenza di dare al Festival una vera immagine di ripartenza». Si valuta la situazione giorno per giorno, mentre a Roma, negli studi Rai di via Asiago, proseguono le prove dei big. In un clima non proprio di festa, con i cantanti praticamente blindati e tamponi ogni giorno per tutti. Cresce l'attesa, ma anche la paura.

Ultimo aggiornamento: 08:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA