Nadia Toffa, l'ultimo dono: «Una nipotina uguale a lei»

Lunedì 3 Agosto 2020 di Ilaria Ravarino
Nadia Toffa, l'ultimo dono: «Una nipotina uguale a lei»

A quasi un anno di distanza dal giorno in cui è finita la sua battaglia contro la malattia, il sorriso di Nadia Toffa illumina quello di una bambina di pochi mesi, Alba Nadia Maria, figlia della sorella della giornalista de Le Iene scomparsa lo scorso agosto. «Ha lo stesso sorriso birichino di Nadia, sua mamma Silvia le somiglia molto», racconta la madre di Toffa, Margherita Rebuffoni, con la voce ancora rotta dall'emozione. Da poche ore ha ritirato, sul palco dei Magna Grecia Awards, una targa alla memoria della figlia, scomparsa a soli quarant'anni, salutata da una lunga standing ovation del pubblico.
«Non me lo aspettavo che la mia Nadia avesse tante persone che le volevano bene - dice - Quando tocchi con mano un simile amore vieni sommerso dall'emozione. E poi quell'applauso è stato un modo bellissimo per superare la paura di questi mesi e tornare alla normalità».
Da quando, il 13 agosto del 2019, Nadia Toffa si è spenta nella casa di cura di Brescia, dove era ricoverata per un tumore cerebrale, si sono moltiplicate le iniziative in sua memoria: una fondazione, premi giornalistici, festival, un murales e un reparto ospedaliero a Taranto, di cui era cittadina onoraria. Persino le nuove autoambulanze di Milano, la città che l'aveva adottata nella sua lunga militanza a Le Iene, dallo scorso dicembre ricordano Toffa con una sua immagine affissa all'interno dell'abitacolo. «Continuano ad arrivarmi centinaia di lettere per lei. Mi scrivono tante persone sofferenti, gente che tocca la malattia con mano. Tante mamme mi parlano dei loro bambini malati. Io sento che è come se Nadia li abbracciasse tutti. Se poi ho qualche dubbio su come rispondere, guardo la sua foto e mi lascio ispirare: vado a dormire e al mattino so cosa fare».

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IL DONO
Un rapporto strettissimo, quello tra Margherita e la sua figlia minore, che non si è interrotto nemmeno con la morte della giornalista. «Anche se Brescia, la nostra città, è stata violentemente sconvolta dal coronavirus, noi siamo riusciti a vivere con serenità quei momenti. La nipotina, nata in pieno Covid, ci ha tenuti occupati con cambi, pappe e biberon. Le giornate sono volate. È stato un dono. Un dono di Nadia».
Il dolore della famiglia - la madre, il padre Maurizio e le due sorelle, Silvia e Mara - oggi si stempera nel rispetto dell'eredità morale lasciata da Nadia, quel suo considerarsi una guerriera del cancro che le attirò sui social, negli ultimi mesi di vita, le antipatie di chi non ne condivideva l'approccio alla malattia. «Lei ci ha insegnato a non demordere mai. Ad affrontare le difficoltà senza paura. Niente avviene per caso: dobbiamo avere coraggio e affrontare la vita con fiducia nell'avvenire. Io per fortuna ho fede, e mi affido». Eredi professionali, dentro e fuori da Le Iene, secondo la madre non ce ne sarebbero: «La passione che Nadia metteva nel lavoro, talmente forte da riuscire a penetrare l'anima delle persone, era speciale. Ha fatto inchieste importanti, ha aiutato chi aveva bisogno di lei. Era una donna passionale, avrebbe fatto qualsiasi cosa per dare una mano agli altri. Arriverà senza dubbio qualcuno più bravo di lei, Nadia stessa amava i suoi colleghi più giovani. Ma era, e rimarrà, unica».
Di Toffa oggi restano le inchieste giornalistiche realizzate per Le Iene - celebre quella sull'inquinamento ambientale a Taranto - e soprattutto i suoi libri: il reportage sul gioco d'azzardo, il discusso Fiorire d'inverno, il postumo Non fate i bravi. E presto potrebbero uscire altri volumi. «Prossimamente arriverà in libreria un nuovo libro, ne stiamo curando la copertina, decidendo il titolo e facendo le ultime correzioni. Abbiamo materiale anche per un altro volume: Nadia scriveva sempre, soprattutto di notte. Mi ha lasciato 450 pagine di materiale. Anche se non tutto è pubblicabile, sono sorpresa della mole di scritti che ha prodotto. Me li leggeva a colazione, ricordandomi ogni volta dove avrei potuto ritrovarli: sulla scrivania del computer». Il sogno di Margherita, però, sarebbe quello di riuscire a pubblicare anche qualcos'altro: «Una bellissima canzone, scritta e incisa da lei: si intitola La donna altalena ed è un brano sulla vita e sull'amore, in senso lato. Per l'uomo, per la donna, i bambini e la natura. Universale».
 

Ultimo aggiornamento: 06:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA