Sanremo 2020, Junior Cally: «Non devo chiedere scusa. Quel brano? Lo riscriverei»

Giovedì 6 Febbraio 2020
Sanremo 2020, Junior Cally: «Non devo chiedere scusa. Quel brano? Lo riscriverei»

«Finalmente ieri sera ho cantato il mio pezzo al Festival. E sono troppo contento dei voti che ho letto stamattina nei giornali. Se li avessi portati a mia madre nella pagella sarebbe stata troppo contenta». Dopo l'esordio sul palco dell'Ariston, preceduto da mille polemiche e richieste di eliminazione, Junior Cally è sereno. A chi gli chiede se stasera, nell'esecuzione di 'Vado al massimò di Vasco Rossi insieme ai Viito, metterà delle 'barrè originali, magari accennando alle Sardine (che nei giorni scorsi ha rivelato di apprezzare), risponde sibillino: «Non lo so, staremo a vedere». Anche se ieri sera si è esibito abbondantemente dopo l'una di notte. Dispiaciuto di aver cantato tardi? «Sì, mi è dispiaciuto. Però spero ci sia modo di cantare prima nei giorni che verranno».

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Sulle parole di Gessica Notaro («lui porta la maschera per fare show, io a causa della violenza», aveva detto la ragazza sfregiata con l'acido dall'ex fidanzato), sottolinea: «Sono dalla parte di Gessica, certamente.

Io sono contro ogni forma di violenza, non solo sulle donne». Sul testo del brano 'Stregà del 2017 che gli è costato le accuse di sessismo e violenza, sottolinea: «Si è parlato solo di alcune frasi, che sono uno spaccato di fiction per raccontare cose che accadono. Ma nessuno ha detto che quel testo contiene anche una frase che recita: 'La gente che giudica, piccola/Dentro il cervello, frà, briciola/Rispondi a parole che bene assestate possono spezzare la loro mandibolà. Questo è proprio un inno alla non violenza, ad utilizzare le parole invece delle mani. Questo linguaggio va capito. Va letto. Mia madre, che ha 60 anni ed è una maestra elementare, ha capito tutto il rap, non solo il mio».
 
 


Alla luce delle polemiche, lo riscriveresti quel brano? «Sì, riscriverei tutti i miei testi, perché c'è differenza tra fiction e realtà. Mi dispiace se qualcuno si è sentito offeso ma non devo chiedere scusa e non mi pento di aver scritto nessuno dei miei testi, perché credo che vadano compresi leggendoli per intero e non estrapolando quattro righe». Poi torna a ribadire di trovare «strano» che, nonostante la sua partecipazione al festival fosse nota dal 31 dicembre e fosse stata annunciata in prima serata su Rai1 il 6 gennaio, «solo dopo gli ascolti dei brani per la stampa è la pubblicazione della famosa frase (che allude a Salvini e Renzi, ndr) puntualmente sono uscite fuori le polemiche sul mio passato. Mi viene da pensare male», sottolinea. La rinuncia alla maschera? «L'avevo già tolta per l'ultimo album. E comunque su questo Sanremo ho preferito metterci la faccia».

Ultimo aggiornamento: 13:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA