Gerry Scotti torna al quiz: «Giocherete anche da casa. Celentano? Pensa di cambiare il mondo con le prediche»

Mercoledì 13 Novembre 2019 di Fiamma Sanò
Gerry Scotti torna al quiz: «Giocherete anche da casa. Celentano? Pensa di cambiare il mondo con le prediche»
Arriva il 18 novembre, alle 18.45 su Canale 5: è il "Conto alla Rovescia", quiz di Gerry Scotti nuovo di zecca, format originale in lavorazione da oltre un anno da Banijay Italia (con RTI che si tiene il 50% di proprietà intellettuale). Il gioco del titolo sono domande di cultura generale su un conto alla rovescia, appunto, alternato a quattro manche di gioco «tranquille dove si arriva alla soluzione con ragionamento e buon senso». Cinque concorrenti si sfidano a eliminazione fino al Time Out, 20 domande in 3 minuti, il finalone campione-conduttore che «riassume esattamente i due climi del gioco» perché man mano che il tempo avanza scendono i denari, alla terza risposta corretta in fila il tempo si ferma si prosegue con altre domande con risposta multipla di tre scelte. Un errore e il tempo ricomincia a scorrere. Casting ambiziosi, giura Scotti: nessun concorrente è scelto scarso da “immolare” nelle  eliminatorie causa necessità di spettacolo. Molto giocabile da casa, genere di domande diverse. Cioè? «Nel gioco Le eccezioni, un esempio: 12 nomi e cognomi legati a una professione, tra i più strani di Italia. Remo La Barca, armatore di Arma di Taggia, Franco Lo Dente, dentista di Messina...»; 9 sono veri, i concorrenti devono evitare i 3 falsi». Non assomiglia a "L’Eredità"? «Non sono un fruitore, ma sono sicuro che questo non c’è, l’abbiamo scritto noi».

Montepremi variabile, ogni risposta esatta 5mila euro, sempre in gettoni d’oro, così che Scotti ritorna sul tema caro, il cambiamento della legge che dagli anni 50 vieta il pagamento in denaro per i quiz: «Essendo io l’uomo che ne ha condotti di più in Italia, ci dovrà pur essere qualcuno che venga a chiedere a me, o Bonolis o Conti un parere, ma è un urlo che cade nel deserto». Impossibile non dire di "Adrian", il Celentano, che l’altro giovedì ha avuto da ridire sui soldi nei quiz proprio con Scotti. Gerry lo definisce «Un signore di 80 anni che guarda la tv, pensa di saperla fare, di poter cambiare il mondo con le sue prediche e di mettere al servizio della società la sua persona, ma non sempre ci riesce», e che «se anche sbaglia ha ragione lui, come un padre».

Chi se ne importa, in sintesi, tanto "Adrian" finisce in poche settimane, mentre "Conto alla rovescia" lo vedremo fino al 5 gennaio, dal lunedì alla domenica. Scotti in primavera fa Striscia la notizia, poi torna con Caduta Libera e sta mettendo a punto un nuovo Milionario in prime time. Ma la prima serata non è un’ambizione: «Sono uno dei pochi conduttori che si sente in pace nel preserale». Al contrario di quegli «altri in questa fascia oraria che rimarcano sempre che sì, lo stanno facendo adesso ma poi...». Chi si stancherà prima? Mediaset o Gerry Scotti? «Eravamo tutti ragazzi nel cortile di Mediaset, non ancora asfaltato. Mi auguro che ci stancheremo insieme, e saremo dei settantenni che giocano insieme a bocce».
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