Wikileaks contro Stratfor: online 5 milioni di email dell'intelligence

Lunedì 27 Febbraio 2012
Wikileaks contro Stratfor: online 5 milioni di email dell'intelligence
ROMA - Il sito Wikileaks ha annunciato di aver cominciato la pubblicazione di pi di cinque milioni di email della societ privata americana di intelligence Stratfor. La corrispondenza è stata ottenuta illegalmente, probabilmente a seguito dall'hackeraggio compiuto nel dicembre scorso ai danni della ditta dal gruppo di pirati informatici Anonymous. Le email, che vanno dal luglio 2004 al dicembre 2011, secondo un comunicato di Wikileaks rivelerebbero l'uso da parte di Stratfor di «reti di informatori, strutture per il pagamento di tangenti, tecniche di riciclaggio del denaro e metodi psicologici».



«I documenti mostrano come lavora un'azienda privata di intelligence e come questa prenda di mira individui per conto dei suoi clienti pubblici e privati», aggiunge la ong nella nota. Wikileaks afferma di avere le prove dell'esistenza di legami confidenziali fra Stratfor e aziende come l'indiana Dow Chemical di Bhopal e l'americana Lockheed Martin, oltre che con agenzie governative americane, fra le quali il Dipartimento di stato, la sicurezza interna, il corpo dei Marines e l'agenzia di intelligence per la difesa.



Esplosioni nelle basi in Iran. Commando israeliani assistiti da forze curde avrebbero distrutto in Iran installazioni sotterranee utilizzate per la difesa nazionale e per progetti di ricerca nucleare. Lo afferma una fonte anonima ai responsabili di Stratfor. Nello scambio di email, tra cui quella firmata da Chris Farnham, un "senior watch officer" della Stratfor, datata 13 novembre 2011, si fa riferimento alle dichiarazioni del ministro israeliano della difesa Ehud Barak in seguito alla esplosione verificatasi giorni prima in Iran in un deposito di munizioni il 12 novembre 2011. Basandosi su informazioni raccolte da una fonte anonima - la cui attendibilità è «da verificare» secondo i responsabili della società - l'analista aggiunge i piani israeliani prevedono un attacco all'Iran della durata di sole 48 ore.



L'attacco di Israele. Sarebbe un attacco talmente distruttivo - aggiunge l'analista - che l'Iran non sarebbe in grado di reagire o di riprendersi, e di conseguenza il suo governo cadrebbe. «È difficile immaginare che Hamas o gli Hezbollah cercherebbero di prendere parte al conflitto». Secondo la fonte, «al momento attuale non c'è bisogno di un attacco ai programmi nucleari (dell'Iran, ndr) in quanto i commando ne hanno distrutti una parte significativa». Un eventuale intervento militare sarebbe dunque «legato a ragioni politiche o al prezzo del petrolio». A trarne vantaggio sarebbero «in particolare Russia e Arabia Saudita», a causa di un prevedibile aumento dei prezzi del greggio, mentre «Cina ed Europa subirebbero delle perdite». Wikileaks pubblica anche una email del 7 novembre che menziona valutazioni secondo le quali «gli israeliani hanno già distrutto la intera infrastruttura nucleare iraniana a terra già settimane fa». Per valutare la attendibilità di questi documenti, un cronista di Radio Gerusalemme ha telefonato all'analista Farnham (il cui numero di telefono è stato pure divulgato da Wikileaks). «Sembrava molto spaventato - ha poi riferito il cronista - e ha preferito troncare la conversazione».



L'ambasciatore italiano. «Nella lista degli informatori di Stratfor figura un ambasciatore italiano presso uno Stato africano». Lo ha detto la giornalista dell'Espresso Stefania Maurizi intervenendo alla conferenza stampa organizzata da WikiLeaks al Frontline Club di Londra. «Non sappiamo quale sia il rapporto esistente fra questo ambasciatore e la compagnia americana». L'Espresso è uno dei media partner di Wikileaks, ed ha contribuito alla pubblicazione dei file odierni, così come quelli del cablegate.



La Coca Cola. Tra le altre cose emerge che «la Coca Cola usò i servizi della Stratfor per monitorare gli attivisti della Peta - lega USA per la protezione animali, ndr - in relazione alle olimpiadi di Vancouver del 2009». Lo ha detto Julian Assange, fondatore di Wikileaks, alla conferenza stampa al Frontline Club. «Il vicepresidente della Stratfor ha offerto alla Coca Cola accesso ai file classificati dell'FBI sulle strategie e le attività dei militanti della Peta».



La reazione. Le email targate Stratfor pubblicate da Wikileaks potrebbero essere state «manipolate, contraffatte, e contenere imprecisioni»: lo afferma la stessa società di intelligence in una nota, nella quale bolla la mossa del sito di Julian Assange come un tentativo di «intimidirci e costringerci al silenzio». «Non le autenticheremo, nè le commenteremo», prosegue la nota: «Siamo stati derubati, doverne rispondere significherebbe essere due volte vittime».
Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 12:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci