Usa: due università cinesi
dietro attacchi Google

Venerdì 19 Febbraio 2010
Google logo (foto Mark Lennihan - Ap)
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PECHINO (19 febbraio) - L' Universit e la scuola professionale cinesi indicate dal New York Times come punti di origine degli attacchi informatici contro Google e altre compagnie americane hanno da tempo rapporti stretti con l'Esercito Popolare di Liberazione cinese e con il Ministero della Pubblica Sicurezza, secondo informazioni apparse su alcuni siti Internet cinesi e internazionali.



Il vice-preside di una delle due, l' Istituto di sicurezza e ingegneria informatica della Jiaotong University di Shanghai, professor Li Jianhua, risulta aver lavorato al cosiddetto «progetto 863», una approfondita ricerca di esperti informatici gestita congiuntamente dall' Esercito e dal ministero della pubblica sicurezza cinesi che si ritiene abbia avuto un ruolo centrale nella creazione della cosiddetta Grande Muraglia di Fuoco, il sistema di censura dei siti web sgraditi al governo di Pechino.



La seconda istituzione citata dal New York Times, che cita «persone che sono a conoscenza delle indagini» compiute dal governo americano, è la scuola professionale Lanxiang Vocational School di Jinan, nella provincia settentrionale dello Shandong, che da alcuni anni tiene un corso per futuri ufficiali dell' Esercito cinese addetti alle tecnologia avanzate. Il corso sarebbe stato frequentato a partire dal 2006 da un vasto numero di giovani diventati poi gli esperti informatici dell' Esercito.



Gli attacchi informatici che hanno permesso agli sconosciuti «pirati» di entrare nella posta privata di alcuni utenti di Google, in parte dissidenti cinesi e attivisti per i diritti umani, sono stati denunciati dalla compagnia americana il 12 gennaio scorso ma, scrive il New York Times, potrebbero essere cominciati nell' aprile dell' anno scorso.



Dopo la scoperta degli attacchi, Google ha minacciato di abbandonare le sue attività in Cina e da allora sono in corso colloqui tra la compagnia ed il governo cinese nei quali si cerca di trovare un accordo che permetta a Google di rimanere in Cina senza violare le leggi del Paese ma garantendo allo stesso tempo sicurezza e confidenzialità ai suoi clienti.
Ultimo aggiornamento: 19:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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